INVESTIMENTI

Space economy da 1,1 miliardi, arrivano i primi 350 milioni

Il Cipe sblocca i fondi. Coinvolti nel primo stralcio i programmi SatCom, Mirror Copernicus e Mirror Galileo. Il ministro Calenda: “Così sosteniamo un settore di eccellenza del sistema produttivo italiano”

Pubblicato il 11 Ago 2016

Il piano stralcio del Governo sulla Space economy sarà finanziato con 350 milioni di fondi richiesti al Cipe sul fondo sviluppo e coesione. Ad annunciarlo in una nota è il ministero dello Sviluppo economico nel quadro del più ampio piano di investimenti per i contratti di sviluppo proposti dalle imprese.

Il piano di sviluppo sulla Space economy, commenta il ministro Carlo Calenda (nella foto), è stato messo a punto insieme ad aziende e centri di ricerca, e interviene su un settore “di eccellenza per il sistema produttivo italiano”.

L’obiettivo strategico del piano stralcio, si legge in una nota del Mise, è l’attuazione, nell’ambito della strategia nazionale di specializzazione intelligente promossa dall’Unione Europea, di una nuova politica per lo sviluppo dell’economia dello spazio in chiave di sviluppo dei territori e di ricadute industriali.

Nelle attività spaziali (usptream e downstream) e, più in generale, nei settori dell’aerospazio e della difesa, prosegue la nota, l’Italia vanta una lunga tradizione e dispone di una filiera di prodotto completa.

La richiesta di finanziamento, pari a oltre 350 milioni a valere sul Fondo di sviluppo e coesione, consentirà di attivare un primo piano stralcio, che comprendono il programma Satcom (sviluppo nuovi sistemi di comunicazione satellitare basati su piattaforme geostazionarie con produzione elettrica, compatibili con Vega), il programma Mirror Copernicus (realizzazione sistemi e infrastrutture downstream e upstream per l’ambiente e la gestione dei rischi) e il programma Mirror Galielo (realizzazione infrastrutture applicative downstream per la gestione integrata del traffico).

Lo stanziamento richiesto, spiega il Mise, attiva un valore complessivo di investimenti pari a circa 1,1 miliardi. Si prevede l’attivazione di un meccanismo di cofinanziamento tra le risorse nazionali (Fsc) e quelle regionali (Por) con un cofinanziamento da parte delle imprese coinvolte per oltre 500 milioni. L’attivazione degli investimenti avverrà mediante un meccanismo che prevede la richiesta di manifestazioni di interesse e, successivamente, la emissione di uno o più bandi.

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