Il Fondo per gli Investimenti nella Ricerca Scientifica e Tecnologica (First) del ministero dell’Istruzione sarà accessibile anche agli spin off delle università e degli enti di ricerca, cioè alle imprese innovative che nascono su iniziativa di personale di ricerca degli atenei. Si allarga quindi il range degli attori che possono beneficiare degli incentivi che andranno anche a favore di quelle società che nasceranno per sviluppare progetti di ricerca ma comunque composte da “professori, ricercatori universitari, personale di ricerca dipendente dagli enti di ricerca”.
Tutto questo grazie all’approvazione di un emendamento, a prima firma della senatrice del Pd Linda Lanzillotta, approvato dalla Commissione Bilancio del Senato al ddl Stabilità. Nello specifico l’emendamento inserisce tra le attività beneficiarie quelle “di ricerca industriale, sviluppo precompetitivo, diffusione di tecnologie, fino all’avvio e comunque finalizzate a nuove iiniziative economiche ad alto contenuto tecnologico, per l’utilizzazione industriale dei risultati della ricerca da parte di soggetti assimilati in fase d’avvio, su progetto o programma, anche autonomamente presentato, da coloro che si impegnano a costituire o a concorrere alla nuova società”.
Inoltre si sottolinea che si tratta di una “misura a sportello di tipo permanente” ovvero si permette ai destinatari della norma di rivolgersi allo sportello del ministero dell’Istruzione in qualsiasi momento per cercare di farsi finanziare il progetto senza aspettare uno specifico bando.
Si sottolinea come in passato grazie a questo tipo di misura, poi soppressa dal Decreto Cresci Italia, siano nati alcuni spin off che si sono imposti nel mercato. E’ il caso di una piccola società (Okairos) che studiando vaccini biotech ha prodotto a Pomezia il primo vaccino sperimentale contro Ebola, o di Intercept, che grazie a un progetto di sfruttamento di una proteina come target molecolare per farmaci innovativi è oggi quotata al Nasdaq. Altri casi di successo sono quello di Silicon Biosystems e di Academica.
“L’allargamento dei soggetti beneficiari e delle attività finanziabili dal Fondo è un aiuto concreto alla ricerca e a chi investe nell’innovazione e nello sviluppo, contribuendo al recupero della posizione competitiva del nostro paese e al rilancio dell’occupazione” ha commentato Lanzillotta.