È stata posticipata al 27 novembre l’apertura del portale per la presentazione delle domande per il Fondo Innovazione Ismea. La decisione, comunica l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, ha l’obiettivo di assicurare parità di accesso a tutte le pmi interessate alla misura, ed è stata presa a seguito di una specifica segnalazione da parte di Banca d’Italia: al centro della scelta di rinvio ci sono il recente rinnovo dell’infrastruttura tecnologica della Centrale dei rischi e i possibili conseguenti rallentamenti nella messa a disposizione della documentazione necessaria per accedere alle agevolazioni del Fondo.
Restano invariate tutte le altre condizioni previste, tra cui il periodo e l’orario di apertura dello sportello telematico, confermato nei giorni feriali (dal lunedì al venerdì) dalle ore 9.00 alle ore 18.00, ad eccezione del primo giorno di apertura (dalle ore 12.00 alle ore 18.00).
Le risorse messe a disposizione dal Fondo
La dotazione finanziaria complessiva del Fondo ammonta a 225 milioni distribuiti nel triennio 2023-2025. Nel 2023 sono a disposizione i primi 75 milioni, di cui 10 riservati alle zone colpite dalle alluvioni di maggio 2023.
La misura, le cui modalità attuative sono state definite con Decreto interministeriale 9 agosto 2023, ricorda Ismea, agevola investimenti da indirizzare all’incremento della produttività delle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, “nonché delle imprese agromeccaniche, attraverso la diffusione delle migliori tecnologie disponibili per la digitalizzazione e l’utilizzo di soluzioni robotiche, di sensoristica e di piattaforme con infrastrutture 4.0”. Il tutto finalizzato anche “al risparmio dell’acqua, alla riduzione delle sostanze chimiche e all’utilizzo dei sottoprodotti”.
Le condizioni per accedere alle agevolazioni
Possono essere ammesse alle agevolazioni le pmi agricole, ittiche e agro-meccaniche, attive da almeno due anni, che effettuano investimenti compresi tra una soglia minima di 70 mila euro (10 mila per il settore ittico) e un massimo di 500 mila euro. L’intensità del contributo varia a seconda del settore di operatività dell’impresa e dell’ammontare dell’investimento. Per le pmi agricole e della pesca è riconosciuta la possibilità di fruire della garanzia gratuita Ismea fino all’80% del valore nominale dell’eventuale finanziamento bancario.
La compilazione della domanda prevede che venga dichiarata l’attività a cui è finalizzato l’investimento, al fine dell’attribuzione al relativo Regolamento per procedere al calcolo del contributo. Una stessa domanda può avere ad oggetto diversi beni rispettivamente destinati allo svolgimento di diverse attività ovvero anche beni contemporaneamente destinati allo svolgimento di più attività. Per ogni bene agevolabile deve pertanto essere indicata la quota percentuale di attività cui è destinato l’investimento ed il corrispondente importo. Per esempio, nel caso di domanda di una pmi agricola in possesso di un codice Ateco secondario per lo svolgimento di attività agricola connessa, l’investimento potrà essere finalizzato fino al 100% allo svolgimento dell’attività connessa. Ismea infine precisa che l’attività a cui è destinato l’investimento deve avere data di inizio da almeno due antecedenti anni alla data di presentazione della domanda.