MERCATI

Foodtech da record: investimenti per 17 miliardi, +42% nonostante la pandemia

Lo rivela il report di Talent Garden e Forward Fooding in partnership con Accenture, Unilever e Var Group, secondo cui il comparto non conosce crisi. Decisivi per il futuro la maggiore integrazione tra corporate e startup

Pubblicato il 19 Gen 2021

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Il Foodtech cresce: nonostante la pandemia in atto, nel 2020 gli investimenti nel comparto hanno toccato il loro record di sempre, arrivando a quota 17 miliardi di euro. A rivelarlo è il rapporto stilato da “The State of Global Foodtech Report”, rapporto internazionale realizzato da Talent garden, la più grande piattaforma per la formazione digitale e l’innovazione nata in Italia nel 2011, e Forward fooding, la prima piattaforma collaborativa al mondo dedicata all’industria agroalimentare nata per favorire in particolare l’innovazione nel settore del foodtech, in partnership con Accenture, Unilever e Var group.

L’indagine mette in luce i numeri del comparto: ben 5.300 realtà operative, che ha visto registrare investimenti dal 2010 per oltre 65 miliardi di euro e che oggi raccolgono l’interesse strategico di più di 4.500 operatori del settore. Secondo il report, che ha evidenziato lo stato dell’arte della collaborazione tra corporate e startup e il panorama degli investimenti che sta rivoluzionando il sistema alimentare mondiale, si tratta di uno dei settori più interessanti e dinamici del mondo della tecnologia e dell’innovazione.

Dal 2010 ad oggi 65 miliardi di euro di investimenti

Negli ultimi 5 anni, spinto dal suo impatto positivo e dalla crescente consapevolezza delle problematiche che il nostro sistema alimentare sta affrontando, il settore foodtech è cresciuto da trend emergente a uno dei temi più ‘caldi’ nel mondo dell’innovazione, confermato dal numero in crescita esponenziale non solo di startup, ma anche di investitori dedicati e attori dell’ecosistema.
Alcuni numeri che testimoniano l’interesse in chiave strategica per il futuro di questo settore: più di 240 acceleratori e abilitatori di ecosistemi operanti nel settore, più di 3.260 tra venture capitalist e investitori istituzionali, 980 business angel e oltre 260 tra imprese e Corporate venture capitalist investitori.

Tra i settori del foodtech, l’AgriTech, che comprende servizi e tecnologie che mirano ad aumentare l’efficienza e la sostenibilità dell’agricoltura e dell’allevamento – è di gran lunga la più popolata in termini di numero di aziende (più di 1.500), in quanto mercato più “maturo”.
Dal punto di vista dei finanziamenti, il settore del Food Delivery, è quello che ha attirato oltre il 48% degli investimenti totali (31,5 miliardi di euro), principalmente guidato da un numero di unicorni come Delivery Hero (più di  4,2 miliardi di euro  raccolti) o Deliveroo (1.3 miliardi di euro) e da alcuni exploit in borsa come Doordash che, con la quotazione in borsa delle scorse settimane, ha raggiunto un valore di  50 miliardi di dollari, quarto Ipo più forte di tutti i tempi.

Next-gen food & drinks – categoria che include tutti gli ingredienti alternativi come carne a base vegetale, prodotti a base di insetti, prodotti a base di funghi, cibi e bevande funzionali e sostituti dei pasti – seguono l’esempio (6,2 miliardi di euro raccolti nel 2020), trainati dalla crescita esponenziale dal settore delle proteine alternative che ha registrato investimenti per oltre 2,4 miliardi di euro nell’ultimo anno, crescendo a un Cagr esponenziale del 81% dal 2018.

“Il 2020 è stato un anno che ha spinto in avanti sia l’innovazione che la creatività in questo segmento ed è sicuro che la domanda di prodotti più sostenibili, alimenti affidabili e trasparenti continuerà a crescere – commenta Noa Segre, Corporate transformation senior strategist & envisioner in Talent garden -. Noi di Talent garden crediamo che questa crescita sia una grande opportunità per l’Europa in generale e per l’Italia nello specifico, per continuare e spingere in avanti le risorse naturali di questi ecosistemi dell’innovazione e creare i prossimi leader di mercato globale nel mondo della produzione alimentare e dell’Agricoltura in grado di generare un sistema alimentare sano e sostenibile. Questi progressi richiedono la collaborazione e la piena partnership di tutti i vari attori dell’innovazione; decision maker, stakeholder, aziende e startup, che svolgono un ruolo cruciale nel progresso di questo settore in continua evoluzione”.

Collaborazione tra corporate e startup

La collaborazione tra aziende e startup si è evoluta molto negli ultimi anni: da rapporti puramente finanziari si è passati ad una situazione in cui sempre più aziende vedono le startup come partner strategici, come accade all’interno dei campus Talent garden. Le ragioni più importanti per la collaborazione tra per corporate e startup non risiedono nel guadagno finanziario, ma nell’apprendimento di qualcosa di nuovo, nel miglioramento dell’efficienza, nella risoluzione dei problemi aziendali principali (Unilever Foundry) riconoscendo alle startup la capacità di sviluppare rapidamente nuove innovazioni e modelli di business.

L’attuale panorama del settore mostra che viviamo nel clima perfetto per una collaborazione di successo con il 46% delle startup che non hanno lavorato con aziende che probabilmente lo faranno in futuro (Unilever Foundry). Le continue interruzioni dei mercati e delle catene di approvvigionamento globali a seguito della pandemia Covid-19 hanno solo confermato la necessità di un ecosistema di supporto per l’innovazione e la collaborazione. Le startup hanno il vantaggio dell’agilità e della flessibilità, poiché le tendenze del mercato e dei consumatori si adattano alla situazione attuale, operando senza la burocrazia che spesso le aziende devono affrontare. La collaborazione può quindi aiutare le aziende a rispondere alle loro necessità senza operare cambiamenti fondamentali nel loro core business, sostenuta dal fatto che l’80% di esse ritiene che le startup possano avere un impatto positivo sul proprio approccio all’innovazione.

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