Foxconn fa un uso sempre più massiccio di robot nella catena di montaggio degli smartphone, e questo ha avuto una forte ricaduta sul numero dei dipendenti, che nella fabbrica di Kunshun sono passati, secondo quanto riporta il South China Morining Post, da un picco di 110 mila agli attuali 50 mila. Quanto successo nello stabilimento cinese sembra confermare le previsioni di un report diffuso all’ultimo Forum economico di Davos, secondo il quale entro il 2020, tra quattro anni, i robot “ruberanno” 5 milioni di posti di lavoro nel mondo.
Nello spiegare la propria strategia al quotidiano, l’azienda ha sottolineato come stia “applicando la robotica e altre tecnologie di produzione in sostituzione delle operazioni ripetitive fatte dai dipendenti, che a loro volta si concentrano di più su altri processi di produzione”.
Al di là dello stabilimento produttivo di Kunshun, inoltre, in futuro la scelta potrebbe essere estesa anche ad altre sedi, come era stato annunciato dal presidente Terry Gou ad agosto 2011, che aveva detto che nei piani per il futuro c’era di sostituire con i robot fino a 500mila dipendenti nelle fabbriche, almeno nei lavori considerati più semplici. Dopo una fase di stallo in cui l’azienda ha approfondito in quali settori la manualità avrebbe rappresentato un valore aggiunto non sostituibile dall’azione dei robot, il progetto ha ripreso quota negli ultimi mesi.
Foxconn è partner tra l’altro di Apple, ma più in generale nei suoi stabilimenti in Cina vengono costruiti gran parte dei prodotti di elettronica di consumo, computer, smartphone e tablet anche per gli altri big del settore hi-tech.