Bisogna “abbassare al 4% l’iva degli e-book equiparandola a quella dei libri cartacei”. Lo ha detto il ministro Dario Franceschini, annunciando una battaglia per una posizione comune europea. Per questo, dice, la norma non è stata inserita nel Decreto Legge Cultura e Turismo, ribattezzato “Art Bonus” e convertito in legge a fine luglio.
“Equiparare l’Iva è buon senso, ma vorrei ci fosse una posizione comune dei 28 membri” ha aggiunto.
A maggio, nell’ambito dell’elaborazione del suddetto Decreto Legge, era stata inizialmente inserita la norma per l’abbassamento dell’Iva sugli e-book dal 22% al 10%. Norma che però non ha ricevuto l’ok dal Consiglio dei ministri perché saremmo stati messi in procedura di infrazione dalla Ue.
Attualmente infatti l’Iva sui libri è al 4% mentre gli e-book pagano il 22% perché la normativa europea non prevede aliquote intermedie. La Francia ha abbassato al 7% ed è finita volutamente in procedura d’infrazione quale segnale di provocazione.
A fine luglio Franceschini ha ribadito che, tra le priorità del semestre di presidenza italiana UE, ci deve essere, oltre alla riforma del diritto d’autore, appunto la revisione dell’Iva sugli e-book.