Alla conquista della Silicon Valley. Francois Hollande chiude così la sua missione di tre giorni negli Stati Uniti, invitando a pranzo i giganti del web: da Eric Schmidt di Google a Jack Dorsey di Twitter, da Sheryl Sanberg di Facebook a Mitchell Baker di Mozilla.
Una visita a San Francisco che per un presidente francese mancava da trent’anni, dai tempi di Francois Mitterrand. Chiaro l’obiettivo dell’inquilino dell’Eliseo: convincere i big della rete ad investire di più in Francia e a promuovere una collaborazione più stretta con le tante start-up francesi nel settore informatico, forte delle parole di Barack Obama che ha auspicato la necessità di rilanciare e rafforzare il “dialogo economico” tra Parigi e gli Stati Uniti.
Dopo 24 ore di passerella sul tappeto rosso della Casa Bianca, con gli Obama che gli hanno tributato il massimo degli onori, il presidente francese è arrivato dunque in California con l’intenzione di corteggiare quegli interlocutori con cui spesso il rapporto non è stato tranquillo, anche in tempi recenti. Vedi i guai fiscali di Google che in Francia rischia fino a un miliardo di euro di multa. O il veto posto da Parigi sull’acquisto del sito Dailymotion a Yahoo!, che sono valse a Parigi le classiche accuse di protezionismo.
Quello pronunciato da Hollande nella colazione di lavoro di San Francisco, però, suona più come un appello che come un monito: non scappate dalla Francia. Brucia, infatti, la tendenza sempre più marcata dei colossi di internet a spostarsi nei Paesi
europei dove si pagano meno tasse, vedi l’Irlanda, “fuggendo'” da quelli piuu’ onerosi sul fronte fiscale come la Francia e l’Italia.
“La Francia è la Repubblica delle Start-up”, si legge nel materiale diffuso dall’Eliseo alla stampa. Un messaggio che Hollande ha ripetuto ai suoi illustri commensali, sperando che qualche frutto concreto si possa raccogliere. Di certo l’incontro con i protagonisti della Silicon Valley lo aiuta sul fronte dell’immagine, ultimamente molto appannata in patria, con la popolarità crollata ai minimi.
E non solo per le vicende sentimentali personali, ma anche per un’economia praticamente ferma da mesi e mesi e un tasso di
disoccupazione molto elevato. L’incontro, infine, è anche servito per far il punto sul tema della privacy, esploso con lo scandalo del Datagate che ha messo i giganti del web di fronte alle loro responsabilità.