Frequenze, parte la rivoluzione. Riguarderà il riassetto dell’etere italiano ed europeo. E avrà conseguenze sugli operatori Tlc e su tutti i broadcaster che potranno vedersi aprire nuovi business e rovesciare gli attuali ruoli. Ma anche per il governo italiano che potrà accelerare sull’asta dei 700 Mhz da cui è stimato un incasso di 3 miliardi.
Tutto parte dalla strategia presentata oggi dalla Commissione Ue. Che punta ad assicurare più spettro radio ai servizi mobili nella banda 700 Mhz entro il 2020 “per evitare interferenze – fa sapere la Ue – e consentire servizi transfrontalieri come le automobili connesse o la sanità digitale”. Dice Andrus Ansip segretario al Digital single market: “Non hanno senso economico 28 differenti approcci in Europa per gestire lo spettro”, servono invece mosse in grado di rispondere alla domanda di traffico che entro il 2020 – appunto – sarà cresciuta di 8 volte rispetto all’oggi. Le nuove regole sono attese tra giugno e settembre insieme con il quadro normativo Ue per le tlc.
La strategia Ue prevede di assegnare la fascia 700 Mhz alle Tlc mobili entro il 30 giugno 2020 – due anni in anticipo rispetto al rapporto Lamy – in quanto questo tipo di frequenze “sono ideali per fornire internet ad alta qualità agli utenti ovunque si trovino, in una grande città o in campagna”.
L’assegnazione sarà attuata attraverso una gara – Germania e Francia l’hanno già fatta – rivolta agli operatori di Tlc, da cui si stima un incasso di circa 3 miliardi di euro.
Ma arrivare all’asta non sarà facile: comporterà un “trasloco” delle Tv che attualmente si trovano sui 700 Mhz, spinoso soprattutto in Italia dove la banda è attualmente occupata, fra l’altro, sia da Rai che da Mediaset.
A sua volta il “trasloco” potrà essere effettuato soltanto a valle del lavoro svolto entro il 2017 da un tavolo di coordinamento internazionale che entro il 30 giugno 2017 dovrà rendere pubblico il nuovo piano frequenze che riordinerà lo spettro alla luce delle nuove direttive.
E le Tv? Ai servizi audiovisivi la strategia Ue destina “in via prioritaria” le frequenze sub-700MHz (470-694 MHz).
In modo che “i cittadini europei – scrive la Commissione – possano avere accesso ai contenuti video su tablet e smartphone – un trend in aumento – oppure attraverso servizi televisivi classici.
Su questo fronte l’approccio stabilito dalla Commissione è “flessibile”: ogni Stato potrà cioè decidere se le trasmissioni televisive (nella “nuova” fascia sub-700) utilizzeranno la modalità tradizionale (le torri) oppure la modalità Lte Broadcast che sfrutta antenne più piccole e dal segnale meno potente: è la nuova frontiera della Tv mobile su cui stanno sperimentando più operatori Tlc in Europa.
“La proposta odierna – dice la Ue – renderà più facile e ridurrà i costi per sviluppare dispositivi e servizi innovativi in tutta l’UE: non c’è bisogno di passare tra diverse bande più e di adattarsi alle esigenze nazionali divergenti”.
Due Stati membri (Francia, Germania) hanno già autorizzato l’uso della banda 700 MHz per i servizi mobili. Altri Stati membri (Danimarca, Finlandia, Svezia, Regno Unito) hanno delineato i piani per riutilizzare la banda 700 MHz nei prossimi anni.
La Commissione conta sul rapida adozione della proposta odierna da parte del Parlamento europeo e gli Stati membri, al fine di garantire una transizione prevedibile e tempestivo.
“Tutti gli europei – dice Ansip – potranno accedere a servizi internet della massima qualità, anche nelle zone rurali, e si aprirà la strada al 5G, la rete di comunicazione della prossima generazione”. Allo stesso tempo “intendiamo garantire l’accesso alle frequenze al settore audiovisivo e promuovere lo sviluppo di tecnologie che utilizzano le onde radio in modo efficiente. Lo spettro è una risorsa limitata: dobbiamo usarlo al meglio”.
Per Gunther Oettinger, responsabile Società digitali, “la nostra proposta dimostra che possiamo avere sia un fiorente settore audiovisivo sia lo spettro necessario per il 5G. La banda dei 700 MHz è ideale per nuovi settori promettenti come l’internet delle cose. Voglio che l’Europa sia all’avanguardia nel campo della tecnologia 5G. È per questo che tutti gli Stati membri devono agire entro il 2020”.