Fibrillazione per il rischio di cassa integrazione per 650
dipendenti, nel quadro dell'integrazione fra Elsag e Selex.
Ieri due cortei, uno partito da Sestri Ponente e l'altro da
Cornigliano, sono sfilati verso il centro per confluire in una sola
manifestazione.
La protesta degli addetti delle aziende Elsag e Selex contro
l'accorpamento delle due società. Entrambe hanno a Genova uno
stabilimento, la prima di 1.200 unità la seconda (Selex
Communication) di 750. I cortei, cui hanno partecipato circa 1.300
persone, hanno mostrato striscioni e scandito slogan, creando molti
disagi alla circolazione.
"Siamo preoccupati – ha detto Claudio Nicolini, segretario
generale Fim-Cisl Genova – entrambe le società escono da 5 anni di
razionalizzazione che ha portato alla perdita di un migliaio di
posti di lavoro ed ora con l'accorpamento c'è un piano
industriale che parte subito con la cassa integrazione per 650
addetti".
Di questi, soltanto a Genova sarebbero 190. Per Antonio Apa,
segretario generale Uilm-Uil Genova, "il piano industriale di
Finmeccanica è buono ma deve segnare la definitiva
riorganizzazione dell'elettronica della difesa nazionale, non
vorremmo che il discorso si riapra tra un anno".
In Italia le due aziende occupano complessivamente 7mila
persone.
"La Fiom non firmerà alcun accordo se Finmeccanica
continuerà a mantenere l'impostazione strategica illustrata
nei precedenti incontri, per questo motivo non si escludono, dopo
l'esito dell'incontro di domani (oggi in Confindustria
ndr), nuove iniziative di protesta".