“Il G20 organizzi sul tema dell’innovazione anche un forum delle università e dei centri di ricerca, sul modello del G20 Business Forum”. E’ l’auspicio formulato da Antonello Giacomelli, sottosegretario al Mise con delega alle Comunicazioni, durante il suo intervento al G20 Science Technology & Innovation che si è concluso oggi a Pechino.
”Dobbiamo lavorare insieme per sviluppare una società dell’informazione digitale pienamente inclusiva – ha sottolineato Giacomelli – nella quale l’accesso alla Rete sia considerato un diritto universale e dove le distanze tra comunità connesse e non connesse tendano a ridursi”. “Se non governata – ha proseguito – l’innovazione digitale può rappresentare il più forte fattore di esclusione sociale del futuro. Quindi non solo si deve spingere per azzerare il digital divide, ma si deve puntare a sviluppare standard interoperabili, open data e linguaggi comuni”.
Proprio l’Italia ha aperto ieri, su richiesta del governo cinese, il G20 Business Forum sull’innovazione. ”Siamo ancora e sempre la patria della cultura, della bellezza, del primato di siti Unesco patrimonio dell’umanità – ha detto Giacomelli nel corso del suo intervento – ma ora siamo anche un paese in cui i direttori dei musei vengono scelti con un bando pubblico sull’Economist e in cui una rete nazionale Wifi renderà il paese più a portata dei turisti e delle imprese che vogliono investire nell’economia digitale”.