LA MINISTERIALE

G7 Digital & Tech: nuova governance per Internet e intelligenza artificiale

Facilitazione dei flussi di dati transfrontalieri, infrastrutture sicure e resilienti, roadmap “Beyond 5G e 6G”, interoperabilità, miglioramento della trasparenza dei componenti software. E si apre il dibattito sull’Ai generativa. In autunno un vertice sulla concorrenza

Pubblicato il 02 Mag 2023

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La riunione ministeriale del G7 dedicata a Digital & Tech, di scena lo scorso fine settimana a Takasaki, in Giappone, si è conclusa con l’adozione di una dichiarazione congiunta focalizzata sulla creazione di una governance per Internet, con particolare riferimento ai flussi di dati e all’uso dell’intelligenza artificiale.

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Gli impegni presi dal G7

Nel documento condiviso i ministri del G7 – coordinati dai giapponesi Taro Kono, per Trasformazione digitale, Takeaki Matsumoto, degli Affari interni e delle comunicazioni, e Yasutoshi Nishimura, dell’Economia, del commercio e dell’industria – hanno hanno riconosciuto il ruolo fondamentale dei dati e la necessità di affrontare il divario digitale per garantire la tutela della democrazia.

Le parti si sono impegnate a rendere operativo il modello di gestione Data Free Flow with Trust, proposto dal Giappone nel 2019, nella cornice di un nuovo accordo istituzionale di partenariato. Sarà dunque la cooperazione normativa, anche attraverso l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico.

Rispetto al tema della infrastrutture sicure e resilienti, è stata invece posta in evidenza la necessità di diversificare le supply chain delle tecnologie Ict. Per il G7 occorre poi proseguire la discussione sull’interoperabilità e sulle architetture aperte, anche con l’industria e gli altri attori interessati attraverso una roadmap “Beyond 5G e 6G”. Per i ministri, inoltre, è importante sviluppare, realizzare e mantenere network multilivello ed estendere le infrastrutture sicure ai Paesi allineati al blocco occidentale, a prescindere dalla loro capacità di generare valore economico. Sulla scorta di questa proposta, in autunno si terrà un summit per individuare aree di cooperazione con la Banca mondiale.

Un modello inclusivo per Internet e intelligenza artificiale

Sul piano della nuova governance di Internet l’orientamento è quello per un modello inclusivo, contrapposto al cosiddetto “autoritarismo digitale” dei governi che bloccano o limitano l’accesso alla rete. Gli Stati membri propongono quindi Piano d’azione per una Internet aperta, libera, globale, interoperabile, affidabile e sicura, con l’impegno di contribuire all’iniziativa Onu del Global digital Compact per proteggere istituzioni e valori democratici da minacce esterne attraverso interferenze, manipolazioni e disinformazione.

Rispetto al tema dell’intelligenza artificiale vengono richiamati come guida i Principi raccomandati dall’Ocse nel 2019 per un approccio basato sui diritti umani e sui valori democratici. È stata inoltre auspicata la cooperazione per lo sviluppo di norme tecniche e standard, con l’adozione di regole per massimizzare i vantaggi offerti dalla tecnologia e minimizzarne i rischi, puntando a un approccio inclusivo che si avvalga della partecipazione delle piccole e medie imprese, delle start-up innovative e del versante accademico.

Infine, per quanto riguarda la concorrenza digitale, viene affermata l’importanza di attuare le norme esistenti e svilupparne di nuove. Sarà aggiornata la mappatura degli approcci giuridici dei Paesi membri e sarà convocato, in autunno, un vertice delle autorità garanti e dei decisori politici competenti.

Verso la presidenza italiana, nel segno della continuità

“L’intelligenza artificiale esiste da dieci anni ma il passaggio a una AI generativa ha creato aspettative e potenzialità che vanno affrontate. L’Italia è pronta a collaborare con il Giappone in una iniziativa per cominciare a dare degli orientamenti su come questa tecnologia debba essere una opportunità e non una minaccia”. A parlare è Valentino Valentini, vice ministro delle Imprese e del Made in Italy, che in rappresentanza del governo, ha ricevuto il ‘testimone’ dagli omologhi giapponesi, visto che l’Italia sarà il prossimo presidente di turno del G7.

“È stato fissato uno standard molto alto: la prossima presidenza italiana dovrà essere all’altezza e noi ci adopereremo per mantenere lo stesso livello. Riprenderemo e continueremo il percorso sviluppato in questa edizione: affrontiamo problemi che non si risolvono una volta per tutti ma dobbiamo gestire dei processi fondamentali delle nostre società che devono essere accompagnati costantemente, con continuità. La presidenza italiana proseguirà il lavoro sulla libera circolazione dei dati; sulla sicurezza delle reti; su come affrontare gli sviluppi sempre più nuovi della tecnologia. Molti ritengono che al G7 digitale e tecnologico parliamo di cose distanti dalla società, ma queste sono questioni al cuore del funzionamento delle nostre società e delle nostre democrazie”, ha concluso Valentini, inviando un saluto alla delegazione dell’Ucraina, invitata speciale, “al fianco della quale il G7 rimane schierato”.

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