Telefoni intelligenti e tablet hanno aperto a tutti l’opportunità d’essere partecipi della nuova informatica diffusa, basata su app e servizi cloud, e che si sta affermando sia nell’utilizzo privato sia professionale. Uno sviluppo affrettato che tiene in scarso conto la sicurezza, almeno secondo l’opinione di Cesare Garlati, vice presidente della divisione Mobile Security di Trend Micro. Garlati punta il dito, in particolare, sull’inconsapevole esposizione ai malware e alle sottrazioni di dati privati derivante dalla scarsa attenzione degli utenti quando scaricano applicazioni gratuite, ma anche dall’intrinseca debolezza delle attuali piattaforme mobili. Android, in particolare, “che si è diffusa per il fatto di dare ai vendor e ai fornitori di telecomunicazioni ampie capacità di personalizzazione e differenziazione dei loro prodotti – spiega Garlati –, con il risultato che circolano tante diverse piattaforme impossibili da aggiornare per eliminare le vulnerabilità volta a volta scoperte”. Una situazione che è decisamente migliore dal lato iOS, “in cui “mamma” Apple mantiene il controllo sul sistema operativo e sulle app, garantendo maggiore livello di sicurezza, a prezzo però di forti restrizioni che determinano perdite nelle quote di mercato”. Insomma, anche per l’ecosistema Apple potrebbe cambiare in futuro ed essere un po’ meno tutelato.
Nel report “Security Threats to Business, the Digital Lifestyle, and the Cloud”, presentato nella scorsa settimana da Trend Micro, si sollevano le maggiori preoccupazioni per gli attacchi ai sistemi Android e cloud, oltre che per le minacce derivanti dall’uso di dispositivi digitali sempre più sofisticati e più difficili da difendere contro il cybercrime.
Tra i rischi principali ci sono le app nocive per Android, “cresciute a un milione, ben tre volte negli ultimi 12 mesi, a dispetto del calo registrato dai malware tradizionali diretti ai PC”, continua Garlati. Già quest’anno potremmo aspettarci espressioni inattese e deleterie dei malware su apparecchi televisivi o elettrodomestici, mentre l’Africa va sempre più sottraendo all’Asia la poco invidiabile leadership del cyber-crimine mondiale.
Sul fronte delle minacce alle aziende, il report di Trend Micro prevede che il lento processo di adozione Windows 8 possa da quest’anno contribuire a dare benefici in tema di sicurezza. “Il cyber crime si orienterà di preferenza sui servizi cloud – precisa Garlati -. Ci aspettiamo che gli attacchi rivolti al patrimonio dei dati attraverso sistemi cloud siano tra le minacce più diffuse quest’anno. Anche per via dell’inadeguatezza degli strumenti di sicurezza tradizionali e storage nei nuovi contesti di applicazione”.