PIRATERIA

Gdf, operazione “black press review”: oscurate 19 edicole online illegali

I siti fornivano l’accesso online gratuito ai quotidiani. Luca Lotti: “Fiamme gialle presidio a tutela dell’editoria”. Maurizio Costa (Fieg): “Tutelati diritto d’autore e libertà di stampa”

Pubblicato il 28 Apr 2015

Antonello Salerno

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Veri e propri “pedinamenti digitali” per identificare il percorso delle copie digitali dei giornali e identificare i responsabili della loro pubblicazione online al di fuori dei percorsi legali della distribuzione dei contenuti. I finanzieri delle unità speciali, in collaborazione con la Federazione italiana editori giornali e con alcune delle maggiori testate nazionali, sono arrivati anche grazie a queste tecniche, su delega della procura della Repubblica e del Gip del tribunale di Roma, a disporre il sequestro e l’oscuramento di 19 siti-edicola e alle perquisizioni dei presunti responsabili.

Si tratta dell’operazione “black press review”, realizzata dalle fiamme gialle “nell’ambito di una strategia sistematica di contrasto alla pirateria digitale”, che nell’occasione ha preso di mira le edicole “on line”, allocate su server nazionali ed esteri (tra cui Repubblica Ceca, Russia, Moldavia, Svizzera e Stati Uniti), “che consentono a migliaia di utenti del web – spiegano dalla guardia di finanza – illegalmente, sin dalle primissime ore della giornata, di avere la disponibilità, completa e gratuita, di tutti i quotidiani e periodici nazionali ed esteri, senza corrispondere alcun compenso agli editori”.

“Il fenomeno – si legge in una nota delle Fiamme gialle – ha indubbi effetti negativi sul settore dell’editoria, che perde così ingenti risorse, con ricadute occupazionali, frustrando il lavoro, spesso pericoloso e duro degli operatori dell’informazione, che si vedono sottrarre, con un semplice ‘click’, il frutto del proprio impegno quotidiano sul campo da soggetti che operano, illegalmente e senza fatica, nel web”.

L’operazione ha portato a identificare “alcuni hacker che, attraverso complesse procedure tecniche – spiegano gli investigatori – acquisivano indebitamente la copia digitale del giornale appena realizzato dai vari quotidiani e non ancora mandato in stampa, per pubblicarlo sulle edicole illegali. Anche una società che realizza servizi di rassegna stampa – si legge nella nota – risulta interessata all’indebito uso dei ‘file’ digitali dei giornali rinvenuti sui siti pirata”.

Luca Lotti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, esprime “grande apprezzamento e soddisfazione per l’operazione”: “La salvaguardia del diritto d’autore – commenta – è una precondizione fondamentale della libertà di stampa e del pluralismo dell’informazione. Per questo motivo ringrazio la Guardia di Finanza per l’eccellente operazione, nella consapevolezza che l’opera quotidiana della Guardia di Finanza resta un presidio fondamentale a tutela dell’editoria italiana”.

Secondo Maurizio Costa, presidente della Fieg, l’operazione delle fiamme gialle dà “un segnale importante di sensibilità per il settore dell’editoria. Un impegno concreto nell’attività di protezione del diritto d’autore, a tutela della libertà di stampa e del pluralismo”.

“Negli ultimi anni – continua Costa – si è affermato un trend crescente di accesso ai contenuti illegali, con una gradualità che va da fenomeni di vera e propria pirateria, ad utilizzazioni clandestine di opere protette, alle rassegne stampa realizzate e diffuse senza l’autorizzazione dei titolari del diritto di sfruttamento delle opere riprodotte. Siamo di fronte a ‘patologie del sistema’, rispetto alle quali occorre rispondere sia ampliando e rafforzando l’offerta legale di contenuti, come nel caso del Repertorio Promopress avviato nel 2012 dagli editori di giornali, sia con strumenti di enforcement rapidi ed efficaci che offrano soluzioni tempestive, immediate e definitive nella tenuta dei risultati. Un plauso, dunque, al generale di Corpo d’armata Saverio Capolupo, Comandante generale della Guardia di Finanza, e all’autorità giudiziaria capitolina, nelle persone del procuratore Giuseppe Pignatone, e dell’aggiunto Nello Rossi”.

“Sono convinto – conclude Costa – che la tutela della libertà di stampa non possa prescindere dalla sistematica protezione del prodotto editoriale realizzato dalle nostre imprese: rafforzare l’effettività della tutela del diritto d’autore in Internet significa rafforzare le imprese stesse, la loro economicità e la loro capacità di sviluppare e sperimentare nuove forme di comunicazione multimediale. Libertà d’espressione e rispetto dei diritti di proprietà intellettuale possono e devono convivere: è, questo, un patrimonio comune che ci accompagna sin dal secolo dei Lumi ed è ancora più importante che lo sia nell’era digitale”.

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