MIUR

Giannini: “Gestione big data entri nelle università”

La ministra del Miur si impegna a incentivare l’inserimento di moduli Data Science in tutti i corsi di studio universitari: “Approccio ormai ineludibile per qualsiasi tipo di laureato”

Pubblicato il 28 Lug 2016

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A tutto big data nell’università italiana. Fa parte del pacchetto di proposte del gruppo di lavoro del Miur presentato oggi a Viale Trastevere a Roma l’inserimento di moduli di Data Science in tutti i corsi di studio universitari, a partire dalla lauree triennali. “Incentivare la diffusione della cultura della gestione dei dati a scuola e nelle università sarà un nostro obiettivo” ha detto la ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini secondo la quale si tratta di un “approccio ormai ineludibile per qualsiasi tipo di laureato”.

Gli esperti che hanno lavorato al Rapporto (di diversa provenienza, dall’Istat alla Banca d’Italia) hanno sottolineato l’opportunità di formare al “valore del dato” già dalla scuola per arrivare ai livelli più alti della formazione: laurea magistrale, dottorati, master.

“In questo campo ci sono 33 atenei già attivi. Noi – ha osservato Giannini – incentiveremo il mondo della formazione universitaria a sviluppare e diffondere la cultura della gestione dei dati: penso a corsi di Data science soprattutto nelle lauree magistrali ma anche nei dottorati; in quest’ultimo caso approfitteremo, per farlo, dei prossimi bandi sul Pnr”.

“I Big Data sono una grande sfida che richiede anche una riorganizzazione della didattica” ha concordato il presidente della Conferenza dei Rettori (Crui), Gaetano Manfredi. Oltre a ricordare che sul fronte della scuola già sono stati fatti passi importanti nella direzione indicata dagli esperti nell’ambito del piano nazionale di scuola digitale e con il coding, il ministro Giannini ha posto l’accento su un altro importante aspetto che riguarda le banche dati dello stesso ministero che potranno essere valorizzate e diventare strumento utile all’elaborazione di scelte di policy strategiche. Si potranno cosi’ “gestire al meglio i flussi di dati del Miur sia internamente sia per metterli a disposizione – ha spiegato – di altri ministeri e della società. Superare dunque la logica dei silos per arrivare a quella dei flussi integrati”.

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