“Il Trentino può diventare un importante laboratorio per la sperimentazione della ‘Buona scuola’ sul versante dell’apprendimento linguistico, non solo per merito di chi lo governa ma per il contesto così particolare, sul piano linguistico e culturale, in cui si colloca, e la sua naturale proiezione anche economica, soprattutto verso il mondo tedesco. Ciò vale anche per quanto riguarda la ricerca, e sono quindi convinta che la mia giornata trentina sarà molto proficua”.
Con queste parole il Ministro all’ Istruzione, Università e Ricerca Stefania Giannini, ha accompagnato la firma del Protocollo d’intesa siglata con il Presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi, che punta sul Trentino Alto Adige per quel che riguarda l’innovazione scolastica, in particolare quella funzionale all’apprendimento delle lingue nella quale la Regione vuole diventare “pilota” in Italia. “Il Trentino può diventare un importante laboratorio per la sperimentazione della ‘Buona scuola’ sul versante dell’apprendimento linguistico – ha continuato il Ministro Giannini – non solo per merito di chi lo governa ma per il contesto così particolare, sul piano linguistico e culturale, in cui si colloca, e la sua naturale proiezione anche economica, soprattutto verso il mondo tedesco. Ciò vale anche per quanto riguarda la ricerca, e sono quindi convinta che la mia giornata trentina sarà molto proficua”.
“Il Protocollo – sottolinea Ugo Rossi – consente di potenziare in Trentino l’adozione di misure che saranno poi sottoposte al monitoraggio e alla valutazione congiunta di Ministero e Provincia, centrate sull’immersione linguistica, ovvero sull’insegnamento di alcune materie del programma scolastico in una lingua straniera. E’ in sostanza il Piano Straordinario per l’apprendimento delle lingue, o ‘Trentino Trilingue’, che sta prendendo corpo, e dobbiamo essere orgogliosi del fatto che, ancora una volta, le nostre proposte possono aprire la strada a soluzioni utili per tutto il Paese. In Trentino negli ultimi 10 anni, abbiamo già maturato un’esperienza significativa nell’insegnamento delle lingue straniere: ora questa esperienza può essere accresciuta, perfezionata ed inserita nel contesto più ampio tracciato anche dal documento sulla ‘Buona scuola’ recentemente varato a livello nazionale”.
L’obiettivo è di avviare in Trentino – nel quadro della strategia nazionale – alcune misure per potenziare ulteriormente l’apprendimento delle lingue straniere, fin dalla tenera età, in particolare ricorrendo alla modalità CLIL (Content and Language Integrated Learning), ovvero alla cosiddetta “immersione linguistica”, che consiste nell’insegnare in lingua straniera una o più discipline curriculari (diverse ovviamente dalla seconda lingua). In pratica, insegnare materie come storia o scienze in inglese o in tedesco. Ciò comporta come ovvio una progressiva riorganizzazione di tutto il sistema scolastico, anche sul versante del reclutamento del personale docente e della formazione o riqualificazione dei docenti in organico.
Nel sistema scolastico trentino sono in corso da anni sperimentazioni interessanti e diffuse. Da circa 10 anni l’apprendimento con la metodologia CLIL è stato introdotto in numerose scuole di diversi ordini e gradi. I licei linguistici, le scuole bilingui, l’insegnamento delle lingue nella scuola dell’infanzia, le certificazioni linguistiche, l’incentivazione alla mobilità dei ragazzi e degli adulti sono parte integrante degli sforzi che già si stanno facendo per il raggiungimento dell’obiettivo. Il Protocollo d’intesa siglato oggi, in coerenza con quanto previsto dal Piano Straordinario per l’apprendimento delle lingue voluto dal presidente Rossi, si propone di diffondere ulteriormente queste sperimentazioni e potenziare la qualità degli apprendimenti linguistici, a partire dal 2014. Il Trentino investirà negli obiettivi del Piano 36 milioni di euro, interamente provenienti da fondi europei e inscritti nel bilancio provinciale, in 7 anni.