LAVORO

Gig economy, sentenza storica: i rider di Glovo sono dipendenti subordinati

Il Tribunale di Torino riconosce l’applicazione del Contratto Collettivo Nazionale Terziario. Imposto alla società anche il pagamento degli arretrati. La Filcams Cgil: “Rovesciata la logica del cottimo. Ora risposte adeguate per tutte le piattaforme del settore”. L’azienda pronta a ricorrere in appello

Pubblicato il 17 Nov 2022

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“Importante sentenza sul carattere subordinato dell’attività dei rider: la Sezione lavoro del Tribunale Ordinario di Torino ha riconosciuto a Enrico Francia, rider e delegato Nidil e Filt Cgil, l’applicazione del Contratto Collettivo Nazionale Terziario, Distribuzione e Servizi per il proprio rapporto di lavoro con Foodinho (Glovo)”. Lo rende noto la Filcams Cgil. La società è pronta a ricorrere in appello.

Cosa dice la sentenza

La sentenza, del 15 novembre, impone a Foodinho (la startup italiana acquisita da Glovo) “anche il pagamento al rider degli arretrati derivanti dalle differenze retributive maturate nell’attività svolta dal 2019 al 2021 come collaboratore autonomo occasionale, rispetto a quanto dovuto ai sensi del Contratto Collettivo del Commercio”, osserva il sindacato.

Il giudice, quindi, “ha riconosciuto che tutto il turno in cui il rider è loggato sulla piattaforma è da considerarsi tempo di lavoro, a prescindere dalle consegne svolte, stabilendo di fatto che la possibilità di rifiutare una consegna non è sufficiente a qualificare l’attività dei Rider come lavoro autonomo. Si tratta di un passaggio importante, che sconfessa ancora una volta la logica del cottimo dell’accordo Assodelivery-Ugl utilizzato dalla maggior parte delle piattaforme, che ancora non applica un contratto collettivo nazionale”.

Il sindacato: “Garanzie per tutte le piattaforme”

La vittoria del ricorso, promosso dal Coordinamento Rider della Cgil di Torino, “attraverso la legale Silvia Ingegneri e patrocinato anche dai legali Carlo De Marchis, Matilde Binetti, Sergio Vacirca ed Elena Poli è l’ennesima dimostrazione della necessità di riconoscere ai Rider i diritti, i trattamenti economici e le tutele del lavoro subordinato, all’interno di un contratto collettivo nazionale. Si tratta di una vertenza che Filcams, Filt e Nidil, assieme alla Cgil, sostengono da tempo a tutti i livelli, per la salute e sicurezza, il salario e i diritti di questi lavoratori e lavoratrici; ai quali è il momento di dare risposte adeguate in tutte le piattaforme del settore del Food delivery”.

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