Giochi olimpici di Sochi, l’azienda condanna la legge anti-gay

Pubblicato il 05 Feb 2014

E’ la AT&T la prima grande società americana ad esprimere pubblicamente la propria condanna nei confronti della legge russa contro la comunità Lgbt che mette al bando la “propaganda omosessuale”. Nel post pubblicato da AT&T sul proprio blog, si legge: “AT&T ha una lunga e orgogliosa storia circa il supporto alla comunità Lgbt negli Stati Uniti e in qualsiasi altra parte del mondo dove opera. Sosteniamo in maniera globale l’uguaglianza della Lgbt e condanniamo ovunque la violenza, la discriminazione e qualsiasi tipo di molestia individuale contro membri della Lgbt. La legge russa è dannosa sia per le persone sia per le famiglie della Lgbt, oltre a essere nociva per una società diversa e più aperta.”

Dall’entrata in vigore della legge lo scorso giugno, la comunità Lgbt (Lesbian-Gay-Bisexual-Transgender) russa è stata oggetto di innumerevoli violenze, molestie, attentati e in generale limitazioni delle libertà personali, del diritto alla parola e di riunirsi pacificamente.

La Human Rights Campaign (HCR) aveva chiesto agli sponsor del Comitato Internazionale Olimpico (CIO) di condannare la legge anti-gay. Nonostante non sia sponsor ufficiale del CIO, AT&T ha dato seguito alle richieste della HCR ponendosi a difesa dei diritti della Lgbt Russa e dei sostenitori dell’uguaglianza di tutto il mondo. In proposito il presidente della HRC, Chad Griffin, ha dichiarato che “in maniera coraggiosa, AT&T si è nuovamente impegnata a favore dell’equità, dell’uguaglianza e dei diritti fondamentali. AT&T dovrebbe essere presa a modello e leadership per essersi opposta a questa legge russa così odiosa, e gli altri sponsor che non sono riusciti a mostrare la stessa leadership dovrebbero adottare immediatamente azioni correttive. Una società che afferma di sostenere l’uguaglianza della Lgbt dovrebbe farlo ovunque operi, non solo negli Stati Uniti, e quindi chiediamo a tutti gli sponsor delle Olimpiadi Invernali di seguire l’esempio di AT&T e denunciare pubblicamente la legge russa anti-Lgbt”. AT&T è sempre stata attenta alle tematiche sociali e oggi conferma questa sensibilità attestandosi quale prima società di telecomunicazioni a ottenere il 100% del Corporate Equity Index.

La scorsa settimana proprio la HRC, quaranta dei principali sostenitori dei diritti umani e i gruppi Lgbt hanno inviato una lettera aperta alle aziende sponsor dei Giochi Olimpici Invernali di Sochi per chiedere alla Russia di fermare la crescente ondata di discriminazioni, molestie e minacce contro i membri della Lgbt.

Ad agosto, il presidente della HRC aveva mandato un’altra missiva agli sponsor del CIO esprimendo preoccupazione circa la legge russa anti-Lgbt e invitando le aziende ad assumere una posizione pubblica chiara e inequivocabile in opposizione alla legge anti-Lgbt. Lo scorso anno, una legge che vietava “la propaganda sulle relazioni sessuali non tradizionali” venne approvata dall’Assemblea Federale Russa e convertita in legge dal Presidente Vladimir Putin.

Con la scusa di proteggere i bambini dalla “propaganda omosessuale”, questa legge impone multe o il carcere ai cittadini che diffondano informazioni che possano causare una “comprensione distorta” ovvero che le relazioni tra membri della Lgbt e quelle eterosessuali siano “socialmente equivalenti”. Le multe poi sono particolarmente elevate se tali informazioni vengono veicolate attraverso i media o internet. A essere a rischio sono anche i visitatori e i partecipanti stranieri, presenti ai Giochi Olimpici di Sochi, che potrebbero non solo essere sanzionati ma finire addirittura in carcere per 15 giorni ed essere eventualmente espulsi.

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