L’Agcom è intervenuta con due maxi sanzioni contro Google e Twitch per aver violato il divieto di pubblicità del gioco d’azzardo. Le decisioni sono state assunte con le delibere nn. 317/23/Cons e 318/23/Cons.
Nel dettaglio, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha sanzionato Google Ireland per 2.250.000 euro e Twitch Interactive Germany per 900.000 euro per la violazione del divieto di pubblicità del gioco d’azzardo ai sensi dell’articolo 9 del decreto-legge n. 87 del 12 luglio 2018 convertito in legge 96 del 9 agosto 2018 c.d. “Decreto Dignità”.
Gioco d’azzardo, Google e Twitch sanzionate da Agcom
I due procedimenti sono stati avviati da Agcom dopo le numerose segnalazioni pervenute all’autorità. I controlli hanno accertato la presenza di oltre 80 canali YouTube e Twitch contenenti più di 20.000 video che pubblicizzavano slot-machine, gioco d’azzardo, scommesse sportive e gratta e vinci.
In entrambi i procedimenti, le società sono state ritenute responsabili in quanto titolari del mezzo di diffusione dei video pubblicati da soggetti terzi e con i quali avevano specifici contratti di partnership commerciale.
Applicate le disposizioni del Digital services act europeo
Sulla base dell’intervento dell’Autorità, i contenuti illeciti sono stati rimossi; inoltre, è stato ordinato alle piattaforme di rimuovere e impedire il caricamento da parte di quei soggetti di analoghi video violativi, in attuazione dell’articolo 6, comma 1, lett. b) del Regolamento per i servizi digitali (Dsa).
Con la Delibera n. 316/23/Cons l’Autorità ha, invece, archiviato il procedimento nei confronti di TikTok Technology, avendo rilevato l’assenza di un rapporto contrattuale con i 30 content creator che hanno effettuato il caricamento dei contenuti contestati.
Negli Usa Epic Games la spunta su Google
Intanto negli Stati Uniti Epic Games, la casa di produzione del popolare videogame Fortnite, ha vinto la causa contro Google, accusata di aver adottato comportamenti anticoncorrenziali nel suo Play Store tali da danneggiare sia gli utenti che i produttori di software.
La decisione della giuria di nove membri di una corte federale americana è stata unanime ed è arrivata in sole tre ore, dopo un dibattimento in aula di quattro settimane che ruotava intorno al sistema di pagamento imposto da Google (ma l’intero contenzioso è durato tre anni).
Google, infatti, riscuote una commissione che va dal 15% al 30% sulle transazioni digitali effettuate all’interno delle app. Ma, secondo Epic Games, questo è un abuso del potere di mercato di Google finalizzato a proteggere i profitti del suo Play Store.
“Vittoria su Google”, ha esultato su X il ceo di Epic Games, Tim Sweeney, secondo cui si tratta di un trionfo “per tutti gli sviluppatori di app e i consumatori di tutto il mondo”.
Google ha annunciato che ricorrerà contro la decisione. “Android e Google Play offrono più scelta e apertura rispetto a qualsiasi altra importante piattaforma mobile”, ha affermato Wilson White, vicepresidente per gli affari governativi e le politiche pubbliche della società.
In una causa simile Apple è riuscita a prevalere su Epic Games. La commissione imposta sull’App Store è uguale a quella di Google, ma la giuria in questo caso ha visto le cose in maniera diversa. Tuttavia sulla sentenza deve ancora esprimersi la Corte suprema degli Stati Uniti e non è detto che la decisione della giuria non venga ribaltata.