LA CABINA DI REGIA

Giustizia digitale, via alla rimodulazione del piano. In ballo la quinta rata Pnrr

A Palazzo Chigi le sessioni di lavoro con all’ordine del giorno la verifica per il conseguimento della quarta rata e il monitoraggio degli obiettivi di quella successiva dopo il via libera della Commissione Ue ai 18,5 miliardi della terza tranche. Il ministro Nordio ha illustrato le proposte sul percorso intrapreso in collaborazione con il Dipartimento della transizione digitale e fornito chiarimenti che saranno ulteriormente approfonditi nel corso delle prossime interlocuzioni

Pubblicato il 10 Ott 2023

Carlo Nordio

La Cabina di regia sul Pnrr fa il punto sull’avanzamento degli obiettivi della quarta e quinta rata, con un approfondimento dedicato alla digitalizzazione della giustizia e alla rimodulazione del piano.

Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha confermato, per quanto riguarda gli obiettivi della quarta rata, che “nei prossimi giorni, saranno adottati gli ultimi decreti attuativi relativi alla riforma della giustizia civile“, come si legge nella nota di Palazzo Chigi diffusa a margine delle sessioni di lavoro della Cabina di regia presieduta dal ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto.

Riguardo alla quinta rata, “è stata verificata la situazione sul percorso intrapreso per la digitalizzazione della giustizia, in collaborazione con il Dipartimento della transizione digitale”.

L’Italia ha intanto incassato il pagamento della terza rata del Piano nazionale di ripresa e resilienza da 18,5 miliardi di euro. Il via libera, ha annunciato la Commissione europea, segue il raggiungimento delle 54 tappe fondamentali e degli obiettivi previsti dal Recovery italiano. È “un passo importante per un’Italia che torna finalmente a credere nelle sue capacità”, ha rivendicato la premier Giorgia Meloni in un videomessaggio sui social.

Giustizia digitale, Nordio impegnato su un piano d’azione 

Rispetto alla rimodulazione del Pnrr, il Ministro della giustizia Nordio, “ha illustrato le proposte di modifica che sono state oggetto di un primo confronto con i servizi della Commissione, durante il quale sono stati forniti diversi chiarimenti, che saranno ulteriormente approfonditi nel corso delle prossime interlocuzioni per la completa verifica delle singole proposte”, si legge nella nota di Palazzo Chigi.

Nordio “si è impegnato a presentare un piano di azione specifico per assicurare l’ambiziosa riforma”, ha assicurato Fitto sul social network X.

Dopo la prima sulla giustizia, le altre sessioni della Cabina di regia sul Pnrr vertono sugli interventi per la riduzione dei tempi di pagamento della pubblica amministrazione e delle autorità sanitarie, sulle azioni per il superamento degli insediamenti abusivi in agricoltura, sull’esame dello stato di attuazione dei piani urbani integrati, sul piano asili nido e scuole materne, sul piano nuovi edifici scolastici e riqualificazione energetica. Un ulteriore sessione è dedicata alla verifica dello stato di avanzamento degli interventi di competenza del Ministero della salute.

L’Italia ha incassato il 44% delle risorse Ue

Con i fondi del Pnrr è stato incassato ad oggi “circa il 44% dell’intero ammontare delle risorse del NextGeneration Eu”, ha affermato la presidente del Consiglio Meloni: sono “risorse importanti che serviranno a intervenire in ambiti cruciali come la giustizia, la sanità, l’istruzione, il mercato del lavoro, la ricerca”.

Meloni ha sottolineato come il pagamento sia “dimostrazione di un lavoro proficuo che abbiamo portato avanti con la Commissione europea, che ci porta oggi a discutere per una valutazione positiva sulla quarta rata e sulla revisione complessiva del Piano, compreso il capitolo del Repower Eu (…) Auspichiamo che anche quelli che ci credevano poco imparino a credere un po’ di più nella capacità che questa nazione ha, soprattutto se si lavora tutti nella stessa direzione, di raggiungere i propri obiettivi”.

Il ministro Fitto ha salutato il pagamento come “frutto di una stretta e fruttuosa collaborazione con la Commissione europea e il risultato di un lavoro molto impegnativo per raggiungere obiettivi molto complessi relativi a riforme nei settori della concorrenza, della giustizia, dell’amministrazione pubblica e fiscale, nonché dell’istruzione, del mercato del lavoro e del sistema sanitario. Il pagamento riguarda anche investimenti – ha detto – volti a promuovere la transizione digitale e verde e a sostenere la ricerca, l’innovazione e l’istruzione (…) Il lavoro sul Pnrr continua senza sosta per ottenere la valutazione positiva sulla richiesta di pagamento della quarta rata e sulla revisione del Piano, incluso il nuovo capitolo Repower Eu”.

La rimodulazione del Pnrr e Repower Eu

Il Pnrr dell’Italia vale in totale 191,6 miliardi di euro (69 miliardi dei quali sono sovvenzioni e 122,6 miliardi prestiti). Ad oggi, sono arrivati al nostro Paese 85,4 miliardi di euro: 24,9 miliardi in prefinanziamenti, 21 miliardi con la prima rata, 21 miliardi con la seconda e 18,5 miliardi con la terza rata. La domanda per la terza tranche era stata presentata il 30 dicembre 2022.

Lo scorso agosto il governo ha presentato all’Unione europea il nuovo Pnrr con il capitolo su RepowerEu, il piano messo a punto da Bruxelles per aiutare l’Europa a diventare più indipendente nell’approvvigionamento energetico e ad innalzare la produzione da fonti rinnovabili. Il nostro Paese ha così aderito alle opportunità aperte con l’entrata in vigore del Regolamento RepowerEu, a marzo.

Il capitolo proposto dall’esecutivo di Giorgia Meloni include varie riforme, tra cui lo sviluppo delle energie rinnovabili, il potenziamento delle competenze verdi sia nel settore pubblico che in quello privato, la lotta ai sussidi dannosi per l’ambiente e il miglioramento della produzione di biometano. Il “nuovo” Pnrr prevede anche tre aree principali comprendenti diversi investimenti, in particolare legati al potenziamento delle reti energetiche, all’efficienza energetica e alle filiere strategiche.

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