Mille esperti informatici per digitalizzare la Giustizia. Lo prevede l’articolo 771 della legge di Stabilità 2016. Al fine di supportare il processo di digitalizzazione in corso presso gli uffici giudiziari e per dare compiuta attuazione al trasferimento al ministero della Giustizia delle spese obbligatorie per il funzionamento degli uffici giudiziari – si legge nel provvedimento – il ministero della Giustizia acquisisce un contingente massimo di 1.000 unità di personale amministrativo proveniente dagli enti di area vasta, nel biennio 2016 e 2017, da inquadrare nel ruolo dell’amministrazione giudiziaria”.
Qualora entro novanta giorni dall’avvio del procedimento di acquisizione del personale per mobilità non sia possibile procedere con le modalità di cui al periodo precedente, l’acquisizione del personale proveniente dagli enti di area vasta è effettuata mediante procedure di mobilità volontaria semplificate prescindendo dall’assenso dell’amministrazione di appartenenza.
Nelle scorse settimane il ministro Andrea Orlando aveva annunciato che sul fronte digitale “il processo penale è l’obiettivo prioritario che cominceremo ad aggredire dal prossimo anno”. “Lo faremo – spiegava – anche sulla base di risorse ottenute dai fondi comunitari cui il ministero della Giustizia attinge per la prima volta e li useremo per questa innovazione”. Al processo civile telematico “la direzione generale informatica ha già dato un supporto importante. Il livello attuale di informattizazione è una eccellenza, ma potra diventare una norma del sistema “, ha aggiunto.
Gli investimenti per la digitalizzazione della giustizia sono più che raddoppiati in un anno, passando dai 68,8 milioni di euro del 2014 ai 148 milioni del 2015, grazie anche all’utilizzo, per la prima volta, di fondi europei.
Nel 2015, per quanto riguarda il processo civile telematico, sono stati 50mila in media al mese i depositi di atti da parte di soggetti esterni e 300mila da parte dei magistrati: le comunicazioni telematiche nel 2015 sono state circa un milione e 200mila al mese, le notificazioni sono state più rapide e più certe (dal 1 novembre 2014 al 31 ottobre 2015 in totale sono 17,6 mln quelle consegnate sia in ambito civile che penale), ed è partito anche il processo su tablet e smartphone. Con le notifiche telematiche il risparmio complessivo è stato pari a 130 milioni di euro (dal 2013 all’ottobre 2015) e ridotti i tempi di emissione dei decreti ingiuntivi (5% su scala nazionale con picchi tra il 25 e il 45% in distretti quali Roma, Milano, Salerno, Trieste e Napoli).