L'INDAGINE SUL SEARCHING

Google, Almunia: “Vicini a decisione”

Il commissario Ue alla Concorrenza annuncia la prossima chiusura dell’indagine aperta nel 2010 per abuso di posizione dominante nel mercato delle ricerche online

Pubblicato il 26 Set 2013

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Appare ormai prossima la decisione da parte delle autorità antitrust europee su Google, coinvolta da quasi tre anni in un’inchiesta in cui è accusata di aver attuato pratiche anticoncorrenziali. Lo riferisce il Commissario antitrust dell’Ue Joaquin Almunia, aggiungendo che “la Federal Trade Commission è pervenuta a un patteggiamento con la società lo scorso marzo e ora si è giunti a un punto cruciale delle discussioni”. “Non dovremo aspettare ancora a lungo prima di vedere quale strada sarà intrapresa”, ha precisato Almunia.

La Commissione Europea ha recentemente ricevuto delle proposte da parte della società californiana per porre fine alle controversie sui propri criteri di indicizzazione. Il caso potrebbe essere archiviato applicando l’articolo 9, che è legalmente vincolante ma non riconosce che siano state violate le norme antitrust europee, oppure evolversi in un vero e proprio procedimento legale per adozione di condotte anticoncorrenziali.

L’Antitrust dell’Ue sta quindi per decidere se archiviare l’indagine aperta nel 2010 contro Google per abuso di posizione dominante o continuare sulla via dei procedimenti legali. “E’ mia la responsabilità assicurare che Google non abusi del suo di ‘gatekeeper’ per spingere i propri servizi a sfavore di quelli dei concorrenti che possono essere altrettanto innovativi,” ha detto il commissario Ue alla Concorrenza, Joaquin Almunia lo scorso 13 settembre. “Nelle prossime settimane prenderò una decisione – ha precisato Almunia – sull’opportunità di trasformare le proposte di Google in impegni giuridicamente vincolanti o di emettere una cosiddetta comunicazione di addebito sul comportamento della società”.

Il 9 settembre Google ha proposto nuovi impegni all’Antitrust Ue per porre fine all’indagine aperta da Bruxelles per abuso di posizione dominante nel mercato delle ricerche online. ”Le nostre proposte affrontano le quattro aree di maggior preoccupazione per la Commissione e continuiamo a lavorare con loro per giungere ad una soluzione del caso”, ha sottolineato il portavoce di Google, Al Verney.

I dubbi principali della Ue riguardano i risultati delle ricerche che privilegiano i prodotti Google, mettendoli sempre in cima o rendendoli più visibili degli altri. Lo scorso aprile Google aveva presentato un primo pacchetto di proposte in cui si impegnava a rendere chiaramente visibile agli utenti, attraverso un’etichettatura, i risultati delle ricerche che promuovono un suo servizio. La società avrebbe inoltre evidenziato inoltre i link ai motori di ricerca verticali concorrenti. Il rispetto degli impegni sarebbe stato monitorato da un amministratore fiduciario.

Ma i rimedi non avevano convinto il commissario Antitrust, Joaquin Almunia, che li aveva sottoposte a un market test conclusosi il 27 giugno, chiedendo un parere ai concorrenti di Google e a terze parti. “Dopo l’analisi del test di mercato, ritengo che le proposte presentate da Google non siano sufficienti per mitigare le nostre preoccupazioni – aveva dichiarato in conferenza stampa il Almunia – Per questo ho scritto una lettera a Google, a Eric Schmidt (executive chairman di Google), chiedendo all’azienda di presentare soluzioni migliori, che forniscano maggiori garanzie”.

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