Negli ultimi anni le tradizionali connessioni internet hanno perso terreno nei confronti della navigazione da cellulari e tablet. La maggiore comodità dell’accesso al web tramite dispositivi mobile ha portato gli utenti a privilegiare le app rispetto ai tradizionali browser, e anche le ricerche sulla rete hanno “cambiato forma”.
Gli ultimi dati ComScore relativi al mercato statunitense fotografano infatti un calo generale delle richieste sui motori di ricerca, a favore del reperimento mirato delle informazioni su altri siti. Google cede (molto lentamente, si intende) il passo ad Amazon, eBay e Facebook, ai quali gli utenti accedono principalmente tramite le app per tablet e smartphone.
Si cerca di meno, ma in modo più efficace. Ogni utente ha ridotto la mole di ricerche in media del 7%, contribuendo alla diminuzione complessiva del 3% dei tradizionali motori. Google, in particolare, ha perso il 2% degli utenti, che preferiscono cercare prodotti direttamente sui siti commerciali e le persone sui social network.
Guardando ai settori che hanno più risentito di questo nuovo trend, si scopre che sono proprio i servizi legati alla quotidianeità che hanno registrato le flessioni più consistenti. Mappe (-2%), informazione (-5%), meteo (-12%), comparazione di prezzi e tariffe (-4%) e messaggistica istantanea (-52%) sono dei casi esemplari: gli internauti non visitano più questi siti perché ricevono i rispettivi aggiornamenti tramite la app sul cellulare.
Un fenomeno da segnalare, nell’ambito dei social network, è il successo crescente delle piattaforme legate alle immagini. I cosiddetti “social network visuali”, come Instagram, Tumblr e Pinterest, hanno guadagnato rispettivamente il +289, +64 e + 284% degli accessi rispetto al loro esordio. Certo non battono l’egemonia di Facebook, sfruttato dall’83% degli utenti alla ricerca di informazioni su persone conosciute e non, ma sembrano essere un’interessante area di mercato, che è cresciuta nel 2012 più di LinkedIn e Twitter.