Circa 1.300 nuovi prodotti e funzionalità introdotti nella prima metà del 2022, a fronte di un’inarrestabile crescita di clienti e partner globali. L’ecosistema Google Cloud si amplia senza sosta, dando vita a uno scenario che è stato rivelato nei dettagli in occasione di Google Cloud Next ’22, il live streaming organizzato da Mountain View “per imparare, coinvolgere e risolvere le sfide di domani” alla presenza (virtuale) di innovatori, sviluppatori ed esperti di Google da tutto il mondo.
L’evento è stato l’occasione per annunciare l’ingresso “in squadra” di Australian Securities Exchange e Coinbase, ma anche Prudential Plc, Rite Aid, Twiga Foods e altri ancora, mentre si ampliano le collaborazioni con clienti esistenti come Accenture, Ford, HCLTech, Snap, T-Mobile, Toyota e Wayfair. Ma sono in arrivo anche “ulteriori innovazioni di prodotto e partnership – ha chiarito il ceo di Google Cloud, Tommaso Kurian – per aiutare le persone, dai responsabili in ambito gestione dati a sviluppatori e costruttori, team IT, esperti di sicurezza informatica e tutti i dipendenti d’azienda, a rendere la trasformazione reale, di impatto e sostenibile. Queste innovazioni abbracciano quattro aree chiave in cui Google Cloud si differenzia: data cloud, open infrastructure cloud, collaboration cloud e trusted cloud“.
Data cloud: una “nuvola” di dati aperta
Grazie a una serie di partnership rafforzate con leader nel settore dei dati come MongoDB, Elastic e Palantir, Google Cloud “offre il cloud di dati più aperto del settore”, ha spiegato l’azienda nel corso dell’evento. Oltre al supporto per i principali formati di dati, tra cui Apache Iceberg, disponibile ora con Delta Lake, e Apache Hud (in arrivo), l’ecosistema offre anche l’esperienza integrata in BigQuery per Apache Spark e il supporto in BigQuery per i dati non strutturati. “Inoltre – ha chiarito Mountain View -, lanciamo nuovi aggiornamenti in Cloud BI, tra cui Looker Studio, e nuove offerte di Cloud AI, che includono Vertex AI Vision e Translation Hub”.
Open infrastructure cloud: novità nelle infrastrutture
Google Cloud ha annunciato una serie di novità nell’ambito dell’infrastruttura aperta per offrire un ambiente ottimizzato per i carichi di lavoro, compresi i miglioramenti all’offerta di formazione “Google cloud skills boost” per gli sviluppatori, Assured open source software service e Open source AI. “Per aiutare i team IT a costruire un’infrastruttura per la trasformazione – ha spiegato -, lanciamo anche una serie di aggiornamenti per l’infrastruttura e la migrazione che includono la serie di macchine C3 e una nuova soluzione per la modernizzazione dei mainframe chiamata Dual Run, oltre ai piani per portare le region di Google Cloud in cinque nuovi Paesi”.
Trusted cloud: crescono le partnership
“Per fornire ai nostri clienti soluzioni estensibili di cybersecurity nel cloud”, ha chiarito Google Cloud, è previsto il potenziamento delle partnership con oltre 20 aziende di software focalizzate sulla sovranità digitale e sulla cybersecurity. “Annunciamo, inoltre, Confidential space, Chronicle security operations, Software delivery shield per la sicurezza end-to-end della supply chain del software e aggiornamenti al nostro ecosistema di partner cloud di fiducia con oltre 20 partner focalizzati sulla cybersecurity e sui controlli dei dati”.
Collaboration cloud: focus su Google Workspace
“Stiamo compiendo importanti passi avanti per rendere Google Workspace la piattaforma più aperta ed estensibile per gli utenti con nuove integrazioni, partnership e strumenti per gli sviluppatori – ha chiarito il ceo -. Annunciamo diversi aggiornamenti per la soluzione, tra cui nuove funzionalità che consentono connessioni immersive, nuove capacità di smart canvas e nuove modalità per mantenere gli utenti e i dati al sicuro su un numero ancora maggiore di app. Lanciamo, inoltre, nuove integrazioni e strumenti per gli sviluppatori per avvicinare ancora di più le persone”.
In arrivo il chip Intel-Google Cloud
Intanto Intel e Google Cloud hanno annunciato di aver lanciato un chip progettato in collaborazione che può rendere i data center più sicuri ed efficienti. Il chip E2000, nome in codice Mount Evans, si fa carico del lavoro di confezionamento dei dati per il networking dalle costose unità di elaborazione centrale (Cpu) che fanno il calcolo principale. “Ma offre anche una migliore sicurezza tra diversi clienti che potrebbero condividere Cpu nel cloud”, ha spiegato il vicepresidente dell’ingegneria di Google, Amin Vahdat.
Sebbene il nuovo chip sia stato sviluppato in collaborazione con Google, Intel potrà vendere l’E2000 ad altri clienti. Google Cloud, intanto, sta iniziando a offrire l’E2000 in un nuovo prodotto chiamato C3 VM che sarà alimentato dai processori Intel Xeon di quarta generazione, ha affermato Vahdat. I chip Xeon sono le Cpu più potenti di Intel e Google Cloud è il primo servizio cloud a distribuire l’ultima generazione di questi chip.