Sono più di venti, di cui quattro nei primi tre mesi del 2016, le startup o le piccole aziende specializzate nell’intelligenza artificiale e nel machine learning che sono state acquisite dai giganti dell’online negli ultimi tre anni. Un termometro di quanto l’artificial intelligence sia entrata nel mirino delle grandi aziende del Web, che iniziano a farsi concorrenza anche in questo campo. In palio c’è la possibilità di offrire servizi sempre più rispondenti alle esigenze dei singoli utenti o clienti grazie all’analisi in tempo reale dei big data, e di riuscire a prevedere con precisione crescente i loro gusti e le loro necessità, senza tralasciare nessuna fascia di mercato. A dimostrare questa strategia c’è il recente annuncio di Facebook, che ha messo a punto un sistema di descrizione vocale dei contenuti delle immagini a vantaggio dei propri utenti non vedenti, l'”Automatic alternative text”.
Secondo i dati diffusi oggi dalla società di consulenza CBInsight, tra i più attivi nelle acquisizioni su scala mondiale c’è Google, che ha portato a termine cinque takeover negli ultimi tre anni e ha dato il via a questa tendenza rilevando nel 2013 la startup DnnResearch, specializzata in deep learning e reti neurali, dal dipartimento di computer science dell’Università di Toronto. Una mossa che ha consentito a BigG di implementare in modo decisivo i propri algoritmi per la ricerca di immagini.
Nel 2014, tra l’altro, Google ha messo le mani sull’azienda britannica DeepMind technologies pagando 600 milioni di dollari. Proprio le tecnologie messe a punto da questa società hanno consentito al programma Google Deepmind di sconfiggere pochi giorni fa, per la prima volta nella storia, il campione mondiale in carica nel gioco “Go”.
Ma il fenomeno delle acquisizioni di questo genere di aziende non si ferma a Google, e ha velocemente coinvolto anche Amazon, Apple, Ibm, Yahoo, Facebook, Intel e l’emergente Salesforce, che si è unita alla “corsa” quest’anno, e ha già al suo attivo due takeover: quello su MetaMind, società che mette a punto per le aziende soluzioni B2B basate sull’intelligenza artificiale per la personalizzazione dei prodotti e l’assistenza ai clienti, e il server open source per il machine learning PredictionIO.
Quanto ad Amazon, che viene segnalata tra le aziende più attive in questo campo, è degli ultimi giorni l’indiscrezione che sarebbe ormai ai dettagli per l’acquisizione di Orbeus, startup di Sunnyvale, in California, che studia soluzioni per il riconoscimento automatico delle immagini.