Favorire l’occupabilità dei giovani che non hanno un lavoro attraverso le competenze digitali, e contemporaneamente dare una spinta alla digitalizzazione delle imprese italiane. Sono gli obiettivi del progetto “Crescere in digitale”, nato dalla collaborazione tra il ministero del Lavoro, Google e Unioncamere: 50 ore di training online gratuite, al termine dei quali saranno organizzati, per chi avrà superato il test finale, laboratori territoriali, e più di 3mila tirocini retribuiti nelle imprese, per i quali il ministero ha raccolto già 500 richieste. Il corso, realizzato da Google, è online da oggi, ed è rivolto a tutti gli iscritti al progetto del ministero del Lavoro “Garanzia giovani”.
“A Garanzia Giovani si sono registrati finora più di 733mila giovani – spiega Giuliano Poletti, ministro del Lavoro – I profili attivi al netto delle cancellazioni sono 634mila: si tratta di persone che non hanno aspettato passivamente che succedesse qualcosa, ma che si sono attivate in prima persona. Avere un rapporto con 634mila giovani è una potenzialità clamorosa. In un anno 155mila, tra i 432mila presi in carico dai centri per l’impiego, hanno già avuto una proposta, dal tirocinio al servizio civile alle proposte di auto impiego. E’ un dato che va colto, e per questo abbiamo deciso di continuare a mantenere attivo il progetto anche se per il futuro l’Europa dovesse mettere fine ai finanziamenti, e abbiamo in mente di proporre altre iniziative come quella realizzata con Google”. “La digitalizzazione – conclude Poletti – è uno dei problemi del paese. Che il 40% delle imprese italiane non sia a conoscenza delle potenzialità di Internet per la propria attività è un limite strutturale del paese. Con questo progetto vogliamo tenere insieme un interesse delle imprese a digitalizzarsi, e l’interesse dei giovani a rendersi protagonisti di questo cambiamento”.
Presentato in aprile, il corso di Crescere in digitale è online sulla piattaforma www.crescereindigitale.it, e nasce con l’obiettivo di mettere i partecipanti nelle condizioni di ampliare le proprie conoscenze dell’ecosistema digitale, e apprendere come il web possa essere un valido strumento per supportare la crescita e la visibilità internazionale delle aziende.
I contenuti del corso sono stati definiti da un comitato scientifico composto da Paolo Barberis, consigliere per l’innovazione del Presidente del Consiglio, Luca De Biase, giornalista del Sole 24 Ore e co-fondatore dell’associazione Italia Startup, Stefano Micelli, professore di Economia e Gestione delle Imprese presso l’Università Ca’ Foscari, Alfonso Molina, professore di Strategie delle Tecnologie all’Università di Edimburgo, Tommaso Nannicini, professore di Economia presso l’Università Bocconi di Milano, e dai rappresentanti dei 3 partner del progetto (Ministero del Lavoro, Unioncamere e Google). Tra gli speaker c’è anche Vint Cerf, uno dei padri fondatori di Internet e oggi Chief Internet Evangelist di Google, oltre a professionisti del settore e alle testimonianze di alcuni imprenditori del Made in Italy, pionieri nell’uso del web, raccolte da Fondazione Symbola e Università Ca’ Foscari.
A coordinare i laboratori sul territorio per chi avrà superato il test finale saranno Unioncamere e il sistema delle Camere di commercio. Quanto ai tirocini, saranno retribuiti con 500 euro al mese e dureranno sei mesi. A oggi, secondo i dati del ministero, sono più di 500 le imprese che hanno aderito all’iniziativa richiedendo l’attivazione di almeno un tirocinio per sviluppare progetti digitali. Veneto, Toscana, Lombardia, Abruzzo e Campania sono le regioni con il maggior numero di aziende ad aver richiesto tirocinanti. I tirocini sono finanziati nell’ambito del progetto “Garanzia Giovani” e in caso di successiva assunzione del tirocinante le aziende possono beneficiare di incentivi fino a 6mila euro.
“Il digitale è una leva importante per sostenere la crescita e la qualità dell’occupazione – dice Ivan Lo Bello, presidente di Unioncamere, che ha partecipato all’avvio del progetto insieme a Diego Ciulli, public policy manager di Google in Italia – Ma le nostre Pmi non riescono ancora a cogliere tutte le opportunità offerte da Internet a causa di un livello di digitalizzazione insufficiente. Solo il 5% delle imprese italiane, ad esempio, è attivo nell’e-commerce contro il 14% della media dell’Ue. Crescere in digitale vuole puntare proprio a questo: innalzare le competenze digitali dei nostri ragazzi per trasferirle poi alle imprese”.