LA DECISIONE

Google, Corte Ue conferma multa da oltre 4 miliardi per abuso di posizione dominante

“Sconto” di 200mila euro sulla sanzione, ma il Tribunale europeo non cambia la sostanza del pronunciamento della Commissione. Restrizioni illegali ai costruttori di dispositivi mobili Android e agli operatori per consolidare la leadership del motore di ricerca. Il colosso Usa si dice “deluso”: “Supportate migliaia di aziende”

Pubblicato il 14 Set 2022

google

Il Tribunale Ue, il secondo organo giurisdizionale europeo insieme alla Corte di Giustizia, ha confermato in larga misura la decisione della Commissione europea, secondo la quale Google ha imposto restrizioni illegali ai produttori di dispositivi mobili Android e agli operatori di reti mobili al fine di consolidare la posizione dominante del suo motore di ricerca.

Tuttavia, si legge in una nota ufficiale, “al fine di tener conto in modo migliore della gravità e della durata dell’infrazione, il Tribunale giudica tuttavia appropriato infliggere a Google un’ammenda di importo pari a 4,125 miliardi di euro quale conclusione di un ragionamento che si discosta, su diversi punti, da quello della Commissione“. Quest’ultima aveva infatti inflitto a Google un’ammenda di circa 4,343 miliardi, ossia l’ammenda più importante mai inflitta in Europa da un’autorità di vigilanza sulla concorrenza.

Abuso di posizione dominante

Il caso nacque da alcuni denunce a Bruxelles su determinate pratiche commerciali di Google nell’Internet mobile. Nel luglio 2018 la Commissione ha sanzionato la società per aver abusato della sua posizione dominante, imponendo restrizioni contrattuali anticoncorrenziali ai produttori di dispositivi mobili nonché agli operatori di reti mobili, per alcuni sin dal 1 gennaio 2011. Tali restrizioni avevano tutte lo scopo di proteggere e rafforzare la posizione dominante di Google in materia di servizi di ricerca generica e, pertanto, gli introiti ottenuti da quest’impresa mediante gli annunci pubblicitari collegati a queste ricerche.

Il ricorso proposto da Google è stato essenzialmente respinto dal Tribunale, il quale si limita ad annullare la decisione soltanto nella parte in cui essa constata che gli accordi di ripartizione del fatturato per portafoglio costituirebbero, di per se stessi, un abuso. 

La delusione di Google

Si tratta, nonostante la piccola riduzione, di una multa record per una violazione dell’antitrust. L’Authority Ue aveva già inflitto un totale di 8,25 miliardi di euro di multe al motore di ricerca Internet più popolare al mondo, in tre indagini risalenti a più di un decennio fa. Google, che può appellarsi per questioni di diritto alla Corte di giustizia dell’Ue, la più alta d’Europa, ha espresso la sua delusione.

“Siamo delusi dal fatto che la Corte non abbia annullato completamente la decisione. Android ha creato più scelta per tutti, non meno, e supporta migliaia di aziende di successo in Europa e nel mondo”, ha affermato un portavoce di Mountain View.

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