I nostri telefoni riconosceranno in modo autonomo chi li sta utilizzando e gli oggetti inquadrati tramite la telecamera. Ne è convinta Google che, secondo il Wall Street Journal, sta infatti lavorando a una nuova tecnologia di riconoscimenti di volti e immagini.
Lo sviluppo avverrà in collaborazione con la startup Movidius, specializzata in chip e alla quale il colosso di Mountain View chiederà di implementare la nuova soluzione a livello hardware e non software.
In Italia, dove Google è appena finita nel mirino del fisco per un’evasione da 227 milioni, e in Europa, viste le resistenze dei Garanti della privacy, difficilmente una tecnologia del genere avrà vita facile, ma negli Usa Google e Movidius non dovrebbero incontrare chissà quali problemi. Nei dispositivi mobili del futuro firmati da Google ci sarà dunque un sistema di “deep learning“, ossia di “apprendimento” delle macchine possibile grazie all’intelligenza artificiale, che simulerà il comportamento del cervello umano. In questo modo Google punta a far svolgere ai dispositivi mobili tutte le elaborazioni complesse, come appunto il riconoscimento di volti e immagini, al proprio interno e senza appoggio a server remoti.
Google sfrutta già la tecnologia di riconoscimento delle immagini nella sua applicazione Foto, dove è possibile fare una ricerca per parole chiave ottenendo le foto raggruppate ad hoc. Tuttavia è sempre necessario aver caricato tali foto online e avere una connessione Internet che permetta al software di analizzare le immagini e restituire risultati.
Proprio per questo motivo Big G vorrebbe integrare la tecnologia direttamente nell’hardware, in modo che gli smartphone possano identificare oggetti in tempo reale anche senza essere connessi alla Rete. Gli utilizzi potrebbero essere molteplici, dall’autorizzazione di transazioni economiche all’aiuto per i non vedenti.