Una piattaforma web per raccontare le eccellenze del Made in Italy, un percorso formativo per accompagnare le aziende, soprattutto le piccole, nel mondo di Internet e 20 borse di studio per giovani “digitalizzatori” che accompagneranno queste stesse aziende verso l’economia digitale: è il progetto “Made in Italy: eccellenze in digitale”, lanciato oggi da Google ma già preannunciato lo scorso 9 ottobre quando venne in visita a Roma il presidente esecutivo della Internet company, Eric Schmidt.
In quell’occasione l’executive president spiegò che BigG intendeva dare un contributo al Made in Italy ritenendo che il digitale possa essere un forte volano di crescita per l’eccellenza nostrana. Oggi le parole si sono concretizzate in fatti con il debutto della piattaforma google.it/madeinitaly, realizzata dal Google Cultural Institute. Si tratta della prima volta in cui Google realizza un progetto di questo tipo, dedicando una piattaforma alle eccellenze produttive di un Paese.
Attraverso un centinaio di mostre digitali, fatte di racconti, immagini, video e documenti storici, gli utenti di ogni parte del mondo potranno scoprire le eccellenze del sistema agroalimentare e dell’artigianato italiano, la loro storia e il loro legame con il territorio. Dai prodotti più famosi, quali Parmigiano Reggiano o Grana Padano, Prosciutto di San Daniele o di Parma, o ancora il vetro di Murano, fino a eccellenze meno note quali per esempio la fisarmonica di Vercelli, il merletto di Ascoli Piceno o la carota novella di Ispica.
Il secondo pilastro su cui poggia il progetto di Google è un percorso formativo online per le imprese attraverso un altro sito, www.eccellenzeindigitale.it. Il sito si propone di contribuire a far sì che le imprese, in particolare le piccole e medie, siano in grado di cogliere i benefici economici derivanti da internet. Google ha così deciso di realizzare, insieme alla Fondazione Symbola e con il coordinamento scientifico di Stefano Micelli dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, un percorso formativo online per fornire agli imprenditori idee e riferimenti pratici per utilizzare il web come mezzo per sviluppare il proprio business. Oltre a una lezione di Vint Cerf, oggi Chief Evangelist di Google e uno degli inventori di internet, la piattaforma propone contenuti che valorizzano prima di tutto le storie di quegli imprenditori artigiani che, scommettendo sulla rete, hanno consolidato la propria forza competitiva e proiettato la propria attività in uno scenario internazionale.
Infine – terzo pilastro dell’iniziativa – prosegue l’impegno di Google sul territorio con Unioncamere, con ulteriori 20 borse di studio per giovani “digitalizzatori” che per 6 mesi affiancheranno aziende piccole e medie in diverse regioni d’Italia per aiutarle a portare il Made in Italy online. I giovani selezionati, dopo un training formativo, inizieranno il loro percorso di educazione al digitale delle Pmi italiane facendo base nelle diverse Camere di Commercio delle aree che partecipano all’iniziativa. Il bando completo e i territori coinvolti saranno resi noti nel corso del mese di febbraio.
“È un’iniziativa – ha detto Carlo D’Asaro Biondo, presidente sud e est Europa, Medio Oriente e Africa di Google – pensata e realizzata appositamente per l’Italia, che ci auguriamo possa contribuire ad aumentare la capacità delle imprese italiane di fare export e promuovere ulteriormente la cultura del Made in Italy nel mondo”. Il top manager ha sottolineato che nel 2013 le ricerche legate a prodotti del Made in Italy sono cresciute del 12% sul motore di ricerca (la moda è la categoria più cercata, turismo e agroalimentare le categorie che segnano la crescita più significativa) e che il modello produttivo italiano è in grado di rispondere ad esigenze di grande qualità e forte personalizzazione.
Tuttavia, ha sottolineato, il Made in Italy è ancora poco presente sul web: solo il 34% delle Pmi ha un proprio sito internet e solo il 13% lo utilizza per fare e-commerce. “La scommessa per il futuro del Made in Italy – ha aggiunto – è quella di aprirsi ulteriormente ai mercati internazionali per diventare così un volano di crescita economica ancora più rilevante per il Paese. Google crede che il digitale possa giocare un ruolo importante in questo processo e ha deciso di fornire un contributo concreto per diffondere l’eccellenza italiana nel mondo, a partire dall’artigianato e dall’agroalimentare”. A sua volta Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere, ha sottolineato che “le sfide globali si vincono con armi globali e il progetto con Google può dare alle nostre imprese queste armi per invadere pacificamente il web con i nostri prodotti di qualità”.
Stefano Micelli, professore di eBusiness all’Università Ca’ Foscari di Venezia, ha sottolineato che “fino ad oggi la piccola e media impresa italiana è stata poco presente nel mondo web e sulle grandi piattaforme del commercio elettronico a livello nazionale e internazionale”, quindi “è opportuno immaginare un sostegno di promozione e diffusione culturale attraverso strumenti innovativi, che diano il giusto spazio alle storie di successo di tanti innovatori che hanno già dimostrato come questa strada sia percorribile”.
Infine Ermete Realacci, Presidente della Fondazione Symbola, ricordando le parole pronunciate a Roma da Eric Schmidt (“In un mondo globalizzato, un prodotto di nicchia non ha più un mercato di nicchia”) ha affermato: “Il progetto di Google, Symbola e Ca’ Foscari può dare alla nostra economia, alla miriade di nicchie di eccellenza, una marcia in più, grazie alla sfida digitale”.
“La vocazione dell’Italia, per dirla con Cipolla, è produrre all’ombra dei campanili cose che piacciono al mondo. Il web è un trampolino straordinario proprio verso il resto del mondo. In cui, come dicono i dati di Google, cresce la voglia di Italia, della nostra bellezza, dei nostri prodotti. Lo ha ricordato in modo efficace proprio a qui a Roma Eric Schmidt: E questo anche grazie alla Rete. Una sfida alla quale abbiamo aderito con grande convinzione. Un’opportunità che gli imprenditori italiani, anche grazie a questo nuovo strumento formativo che è Made in Italy: eccellenze in digitale, non si lasceranno sfuggire. L’Italia, non lo dobbiamo dimenticare, è forte quanto fa l’Italia, quando scommette sulle cose che la rendono unica: bellezza, qualità, paesaggio, tradizioni, coesione sociale, legame con i territori. E se lo fa con le nuove tecnologie, il web e gli strumenti che il presente ci offre non la batte nessuno”.