Nell’estate di 10 anni fa il mondo scopriva le ambizioni verso il “mobile” di Google: la compagnia californiana acquisiva in sordina la startup Android, “madre” del sistema operativo “mobile” e “aperto” che oggi è su quasi l’80% dei telefonini di tutto il mondo con un miliardo di utenti. L’operazione risale al luglio 2005, ma è solo il 17 agosto successivo che la notizia trapelò svelando le nuove ambizioni del colosso di Internet.
Android era una startup californiana come tante, realizzava software per i cellulari, e il suo acquisto per una cifra di circa 50 milioni di dollari (secondo quanto trapelato allora) fu per Google “l’affare migliore di sempre”, come ammise qualche anno dopo uno dei top manager di BigG. Uno dei co-fondatori di Android, Andy Rubin, si uni’ subito al team di Google lavorando al sistema operativo fino al 2013 quando al suo posto fu promosso Sundar Pichai, oggi ceo di Google dopo la creazione della holding “Alphabet”. Rubin ha lasciato Google l’anno scorso per creare un suo incubatore di start up.
Il primo telefono basato su Android arrivò nel 2008, prodotto da Htc. Android partiva da una quota di diffusione pari a zero e rispetto all’iPhone – lanciato nel 2007 – sembrava avventurarsi in una lotta “impari”. Oggi come sistema operativo sfiora l’80% del mercato globale, con un miliardo di utenti attivi grazie alla molteplicita’ di dispositivi di piu’ produttori che lo utilizzano.