CONCORRENZA

Google, gli editori europei: “Stop al monopolio digitale”

Lettera alla commissione Ue: “Rigettare la proposta di Mountain View per chiudere l’indagine antitrust”. La Fieg: “Impegni insufficienti per ripristinare la concorrenza, l’innovazione e la libertà di scelta nell’online”

Pubblicato il 08 Set 2014

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Rigettare la terza proposta di Impegni presentata da Google nell’ambito dell’indagine antitrust Ue in corso. E’ la richiesta che gli editori europei di quotidiani e periodici hanno avanzato in una lettera alla Commissione europea. I propositi annunciati dal gigante di Mountain View, recita il documenti stilato dagli editori europei, “non porrebbero fine al trattamento preferenziale effettuato verso i propri servizi, abusando della propria posizione dominante nell’ambito della ricerca in Internet ma, al contrario, lo approverebbero formalmente. La proposta di Impegni presentata è del tutto insufficiente per ripristinare la concorrenza, l’innovazione e la capacità di scelta dei consumatori all’ interno del mercato digitale”.

La lettera spedita dagli editori europei alla Commissione Ue è l’occasione per esprimere “preoccupazioni per l’intenzione annunciata dalla Commissione europea di voler risolvere l’indagine antitrust Ue su Google nonostante le chiare ed evidenti perplessità manifestate dalle imprese e dai consumatori europei, secondo cui la proposta di Impegni presentata non riuscirebbe a porre rimedio ai gravi problemi di concorrenza individuati dalla Commissione”.

“Una concorrenza equa e genuina nel Mercato Digitale sono le condizioni essenziali per un fiorente e indipendente settore della stampa che contribuisce al dibattito democratico europeo – afferma Helmut Heinen, presidente della Federazione tedesca degli editori di quotidiani (Bdzv) – Tuttavia l’ attuale proposta di Impegni presentata avrebbe l’ effetto contrario e effettivamente legalizzerebbe il trattamento abusivo e auto-preferenziale effettuato da Google. In qualità di autorità garante della concorrenza, la Commissione europea, ora, -conclude Heinen – deve agire in modo incisivo e rigettare questa proposta di Impegni. È arrivato il momento di applicare correttamente il diritto concorrenziale europeo ponendo fine a questa condotta anticoncorrenziale che frena la crescita del
Mercato Digitale a discapito dei consumatori e delle imprese”.

“Se la Commissione europea dovesse approvare la proposta presentata da Google, ciò equivarrà a dare carta bianca per abusare della situazione di monopolio digitale esistente – aggiunge Hubert Burda, presidente della Federazione tedesca degli editori di periodici (Vdz) – Una ‘ ricerca leale’ che applichi gli stessi criteri a tutti i siti web è un prerequisito essenziale per uno sviluppo fiorente e pluralistico dei settori tecnologico e dei media europei. Tuttavia – conclude – le proposte di Impegni presentate rappresentano l’opposto di una ‘ricerca equa'”.

“Questa è una pietra miliare per la futura evoluzione del Mercato Unico Digitale europeo – commenta Luis Enrìquez, amministratore delegato di Vocento, per conto dell’Associazione spagnola degli editori di quotidiani (Aede) – Spero che la Commissione europea chiederà a Google di applicare gli stessi criteri di ricerca e di
visualizzazione per tutti i siti web e, allo stesso tempo, di porre fine all’abusivo utilizzo dei contenuti editoriali”.

“Le associazioni degli editori – si legge in una nota diffusa dalla Fieg – hanno fortemente criticato la mancanza di soluzioni credibili presentate fino a oggi da Google ed espresso formalmente il proprio parere sulla terza proposta di impegni, dopo avere ricevuto le lettere pre-rifiuto della Commissione europea. Il Vicepresidente della Commissione europea, Joaquín Almunia, lo scorso maggio, ha annunciato l’ intenzione di voler risolvere l’ indagine antitrust Ue su Google con una decisione del Collegio dei commissari da prendere subito dopo la pausa estiva. Il Collegio dei Commissari ha quindi il potere di respingere la proposta di Impegni e rinviare la trattazione della questione al prossimo Collegio che si insedierà all’inizio del mese di novembre 2014″.

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