LA PARTNERSHIP

Google-Huawei: la “strana coppia” dell’AI preoccupa gli Usa

Anche se poco pubblicizzata, la collaborazione tra le due aziende è sostanziale. E questo sta creando crescenti problemi negli Stati Uniti. Cinque senatori scrivono al Ceo di BigG per protestare

Pubblicato il 02 Apr 2019

intelligenza-artificiale

Di giorno, è guerra doganale tra Usa e Cina, con divieto di importazioni e di installazione all’interno delle infrastrutture strategiche. Di notte, però, le cose cambiano. Un esempio nel conflitto è quello che viene da una strana collaborazione, che Bloomberg ha registrato e raccontato. È quello della costruzione degli strumenti software per la salute della cinese Huawei basati sulla intelligenza artificiale “addestrata” utilizzando il servizio cloud TensorFlow di Google. E adesso sulla graticola del Pentagono è finita proprio Google, che – dietro un lauto compenso – ha dato una mano alla crescita delle aspirazioni hi-tech cinesi. Ma andiamo con ordine.

Quando la settimana scorsa Huawei ha annunciato il suo ultimo smartphone, il più grande produttore mondiale di apparecchiature per le telecomunicazioni ha condiviso anche un altro prodotto. Track AI è un software che permette agli utenti non professionalmente addestrati che utilizzano i telefoni Huawei di diagnosticare certe malattie degli occhi. Quello che è mancato è l’annuncio dell’azienda cinese per rendere noto che dietro le quinte c’è stato in realtà il lavoro di Google.

Huawei infatti ha sviluppato Track AI utilizzando TensorFlow, un insieme di strumenti software AI di Google. TensorFlow è anche open-source, quindi chiunque può utilizzarlo e farlo ovunque, senza che Google ne possa controllare l’accesso.

Tuttavia, un team che collabora con i clienti di Google nel settore delle inserzioni pubblicitarie ha anche fornito assistenza marketing a Huawei, almeno secondo quanto ha poi dichiarato il portavoce di Google, Chris Brummitt. Questi team lavorano regolarmente con i clienti di Google per “sfruttare al meglio ciò che è possibile con la tecnologia, portando a idee come questa”, ha aggiunto Brummitt, sottolineando nel contempo che nessun ingegnere di Google ha lavorato al progetto. Un portavoce di Huawei, scrive poi Bloomberg, ha confermato la partnership.

L’iniziativa Track AI non rappresenta una priorità strategica per nessuno dei due giganti della tecnologia, ma sottolinea le importanti relazioni commerciali che Google ha cercato di costruire con aziende cinesi come Huawei da decenni. L‘intelligenza artificiale è un’importante area di investimento per entrambe le aziende e la diagnostica sanitaria è uno dei campi più maturi per il software di riconoscimento delle immagini. Eppure la collaborazione è avvenuta durante un momento particolarmente intenso. Huawei è un paria dell’amministrazione Trump, tra le preoccupazioni che potrebbe rappresentare una minaccia per la sicurezza nazionale ed essere un veicolo per lo spionaggio di Pechino, accuse che la compagnia ha costantemente negato. Gli sforzi dell’AI di Google in Cina sono oggetto di critiche feroci da parte dell’esercito americano.

Il supporto di Google per Track AI può essere legato all’enorme attività pubblicitaria dell’azienda statunitense, che si rivolge a società cinesi che cercano di raggiungere clienti al di fuori del paese anche se la sua attività di ricerca rimane bloccata dentro la Cina continentale. Mentre Google non rivela quanto fatturato genera in Cina, l’Asia ha rappresentato circa il 15% delle entrate dello scorso anno.

Huawei e Google hanno anche lavorato a stretto contatto, almeno nel passato. I telefoni della società con sede a Shenzhen utilizzano il software Android di Google e, al di fuori della Cina, fanno molto affidamento sulle app dell’azienda statunitense, tra cui la ricerca, Chrome e Maps. Nel 2015, il produttore cinese ha progettato un modello degli smartphone Nexus, che Google ha co-commercializzato.

Tutta questa collaborazione non è sfuggita a Washington: cinque senatori americani hanno scritto una lettera al Ceo di Google, Sundar Pichai, per dirgli che aziende come Huawei “sono un rischio per la sicurezza nazionale americana e per i suoi consumatori”. Pichai ha incontrato anche la scorsa settimana una serie di emissari del presidente Usa Donald Trump, che hanno più volte criticato le attività di Google in Cina.

Intanto, lo scorso anno, nonostante tutte le paure che Huawei possa essere un rischio per la sicurezza degli apparati di telecomunicazione di tutto il mondo, l’azienda cinese ha visto una crescita dei profitti anno su anno del 25%.

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