Si chiama OnHub ed è il primo hardware presentato da Google all’indomani della nascita di Alphabet. È un router intelligente che apre le porte delle case dei consumatori all’Internet of Things secondo Mountain View e può essere già ordinato per 199,99 dollari sul Google Store, su Amazon e su Walmart.com mentre arriverà nei punti vendita di Stati Uniti e Canada nelle prossime settimane.
Le capacità smart del dispositivo sono concentrate principalmente nel suo set di 13 antenne, che gestiscono i segnali e identificano, appianandoli, i disturbi creati dalle interferenze con le reti wireless attive nei dintorni. Il dispositivo inoltre cerca in maniera automatica i canali e le frequenze migliori, aggiornandole continuamente e dando, su richiesta dell’utente, la precedenza a un dispositivo piuttosto che l’altro: smartphone, laptop, tablet o smart TV in caso di on line streaming.
Google dichiara che sarà possibile raggiungere velocità di trasmissione dati fino a 1900 Megabits al secondo. Le priorità possono essere gestite comodamente dal telefono tramite l’applicazione Google On, disponibile per iOS e naturalmente per Android, ma al momento non per Windows. Proprio come una app, il software che controlla OnHub si aggiorna costantemente scaricando nuove versioni del sistema operativo, risorse di Rete ed eventuali patch per garantire la sicurezza informatica. Non si tratta solo di bloccare virus e malware, ma – specialmente nell’immediato futuro – di impedire attacchi esterni agli oggetti collegati al Web, quando il router diverrà lo strumento che abiliterà anche via Bluetooth e ZigBee (che sfrutta il protocollo Weave) le funzioni della domotica.
Il dispositivo, caratterizzato da un design cilindrico (pensato per non sfigurare in mezzo ai mobili del soggiorno), dispone di un paio di speaker. Gli altoparlanti dovrebbero servire non tanto per diffondere musica, quanto per fornire istruzioni per l’installazione agli utenti o – ipotizza qualche commentatore – per portare Google Now direttamente sul router. Realizzato dalla cinese TP-Link, OnHub, entro la fine dell’anno, dovrebbe essere associato ad altri hardware prodotti negli stabilimenti Asus.
Il device non arriva inatteso: solo l’anno scorso Google aveva investito 3,2 miliardi di dollari per acquisire Nest, azienda specializzata nella produzione di termostati intelligenti, e costruirsi un posto al sole in un mercato, quello delle connect home, il cui valore (secondo un’indagine presentata a giugno da International Data) dovrebbe triplicare da qui al 2020, raggiungendo un giro d’affari di 1.700 miliardi di dollari a livello globale. Nuovi mercati implicano nuovi competitor, con alcuni colossi già sul pezzo da diversi anni: Big G dovrà infatti vedersela con Intel, Cisco, Samsung e con telco del calibro di Vodafone e Verizon, entrambe attive non solo sul fronte dei servizi ma anche dei dispositivi in chiave IoT.