Rendere pubblici e disponibili online tutti i dati sanitari, come contributo alla ricerca medica. E’ la proposta di Larry Page, cofondatore, di Google, che ha posto l’argomento all’attenzione del pubblico durante la conferenza Ted di cui è stato protagonista a Vancouver, in Canada, in una con il giornalista Charlie Rose (nella foto un momento dell’intervista).
“Non sarebbe straordinario se tutti i dati sanitari fossero rilasciati in formato anonimo per contribuire alla ricerca medica?”, ha detto, proprio mentre sul quotidiano San Francisco Chronicle veniva pubblicata la notizia di Google avrebbe messo a disposizione la propria tecnologia con una piattaforma attraverso la quale gli studiosi e i ricercatori possono ottenere, analizzare, manipolare e salvare informazioni sul Dna, dei quali il motore di ricerca garantisce la sicurezza immagazzinandoli nel proprio cloud. Un archivio prezioso, che nelle intenzioni dei promotori potrebbe essere utile per curare diverse patologie, tra le quali il morbo di Alzheimer.
E questo è soltanto l’ultimo passo di un impegno di Google nel campo della medicina e della ricerca che risale a più di sette anni fa, con l’investimento, nel 2007, di quasi 4 milioni di dollari nel progetto 23andMe, società di biotecnologia basata proprio in California, a Mountain View, fondata tra l’altro da Anne Wokcicki, moglie dell’altro co-fondatore di Google, Sergey Brin, specializzata in test genetici fai da te. Più recente, del 2013, l’acquisizione di Calico, azienda di Biotech che produce tecnologie per combattere l’invecchiamento, che da pochi mesi ha lanciato un prototipo di lente a contatto che consente ai diabitici di monitorare in tempo reale la glicemia.
Nelle ultime settimane, infine, e precisamente il 27 febbraio, il gigante di Mountain View è entrato a far parte della Global Alliance for Genomics and Health, gruppo internazionale di provider sanitari, atenei e aziende che si pone lo scopo di mettere in comune i database del Dna, che per essere immagazzinati hanno bisogno di capacità di memoria imponenti. Proprio su questo Google può mettere a disposizione le proprie competenze e i propri mezzi, per sostenere la ricerca.
Nel corso dello stesso appuntamento Page ha toccato anche altri “temi sensibili” per la cronaca di questi tempi, dal Datagate alle auto “autoguidanti”, fino alle strategie aziendali: “Quando abbiamo comprato Android, ha detto, era una piccola azienda, ma era ‘smart’, era il futuro”, ha detto.