LA GUERRA DEI CONTENUTI

Google, “link tax” bocciata in Germania

Il Bundestag tedesco respinge la proposta di legge appoggiata dagli editori, che prevedeva una tassa a carico degli aggregatori per la pubblicazione online di articoli giornalistici. Ora la palla passa al Bundesrat

Pubblicato il 01 Mar 2013

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Il Parlamento tedesco boccia la “link tax”, la proposta di legge che prevede una tassa sul copyright a favore degli editori per le notizie giornalistiche indicizzate sui motori di ricerca. Google News e gli altri aggregatori di notizie in Germania potranno continuare a pubblicare online titoli e brevi riassunti degli articoli dei giornali, senza chiedere il permesse e senza l’obbligo di pagare i diritti di copyright agli editori. Questo l’esito del voto di oggi al Bundestag tedesco, che di fatto boccia la “link tax” sponsorizzata dai grandi editori tedeschi, come Bertelsmann e Axel Springer, che da mesi chiedono un giro di vite a loro favore sul diritto d’autore online.

Gli editori tedeschi, colpiti da un calo generalizzato dei ricavi di giornali e riviste cartacee, avevano chiesto al Parlamento di introdurre una legge per obbligare gli aggregatori di news online, Google News in testa, a pagare per gli articoli indicizzati.

In Europa Google non pubblica messaggi pubblicitari sulle pagine di Google News, e per questo motivo non si sente obbligata a pagare i diritti per gli articoli giornalistici che pubblica. Secondo Google, inoltre, la pubblicazione del content giornalistico su Google News ha un effetto positivo per gli editori tradizionali, perché contribuisce ad aumentare il traffico sui siti online dei giornali.

La versione annacquata della proposta di legge approvata oggi concede agli editori un anno di tempo durante il quale restano gli unici proprietari dei diritti commerciali per l’utilizzo del content giornalistico. Decade invece la richiesta degli editori di ottenere una percentuale da Google per gli articoli pubblicati su Google News. La palla passa ora al Bundesrat, la camera alta del Parlamento tedesco, per una decisione finale che dovrebbe arrivare dopo le prossime elezioni politiche che si terranno in Primavera.

La proposta di legge, ribattezzata “link tax”, era stata presentata ad agosto dalla coalizione di Governo che sostiene Angela Merkel (i crisitiano democratici della Cdu e i liberaldemocratici della Fdp), e puntava a redistribuire i miliardi di introiti che Google realizza dalla pubblicità sul search engine. La stessa linea della Germania è condivisa in Francia da Governo e editori, nonché dalla Fieg in Italia. Google aveva risposto con petizione online in difesa della libertà della Rete.

In Francia il braccio di ferro fra editori e Mountain View si è chiuso con la creazione di un fondo di 60 milioni di euro a favore degli editori, in cambio della pubblicazione degli articoli giornalistici. Una soluzione che in Germania non è mai stata presa in considerazione.

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