Google mira a estendere il proprio servizio “Google Fiber” a 34 città in nove aree metropolitane negli Usa, e per scegliere dove investire mette le amministrazioni in gara tra loro: i centri prescelti si conosceranno soltanto alla fine dell’anno, ma intanto chi vorrebbe candidarsi a essere tra i primi a sperimentare il servizio di internet superveloce della casa di Mountain View può iniziare a mettere a disposizione le mappe dettagliate per gli scavi e a semplificare le procedure di richiesta dei permessi.
L’idea di partenze del colosso del Web è che più i cittadini avranno a disposizione connessioni di qualità, e Google Fiber offre connessioni 100 volte più veloci di quelle con i cavi tradizionali in rame, più utilizzeranno Internet e quindi i servizi ideati dal motore di ricerca californiano.
Gli scavi per l’installazione della fibra ottica di Google Fiber sono già partiti, intanto, ad Austin (Texas), Kansas City (Missouri), Kansas City (Kansas), Provo (Utah), mentre in arrivo c’è la cablatura ad Atlanta (Georgia), Phoenix (Arizona), Nashville (Tennessee), Salt Lake City (Utah), San Antonio (Texas), San Jose (California), Portland (Oregon), Charlotte e Raleigh-Durham (North Carolina).
Intanto Google sta anche progettando di aumentare di 10 volte le prestazioni di Google Fiber, per arrivare a una velocità per il trasferimento dati di 10 gigabit al secondo. Ad annunciarlo era stato nei giorni scorsi il Cfo Patrick Pichette, durante la “Technology and Internet conference” di Goldman Sachs. Per dare una misura della rilevanza della novità basti pensare che la velocità media sviluppata oggi da Google Fiber è di un gigabit al secondo, mentre la velocità media negli Stati Uniti è di 9,8 Mbps. Il servizio, in ogni caso, non avrà una diffusione apprezzabile prima di qualche anno.