IL CASO

Google, multa da 220 mln in Francia: abuso di posizione dominante nell’adv online

Secondo l’Antitrust BigG avrebbe riservato un trattamento preferenziale al proprio servizio di aste pubblicitarie AdX e alla piattaforma Doubleclick Ad Exchange. L’azienda si è impegnata a pagare e a porre rimedi operativi

Pubblicato il 07 Giu 2021

google

Tegola su Google in Francia. L’Antitrust in Francia ha multato BigG per 220 milioni di euro per abuso di posizione dominante. L’Autority ha scoperto che il colosso Usa ha abusato della sua posizione nell’immissione di annunci online. La sanzione, come avverte l’Antitrust francese, è la prima del suo genere al mondo ed arriva dopo che Google ha accettato di porre fine ad alcune delle sue pratiche nell’intricato business della pubblicità online automatizzata.

La sanzione odierna rientra in un accordo raggiunto dopo che tre gruppi di media – News Corp, il quotidiano francese Le Figaro e il belga Groupe Rossel – hanno accusato Google di avere effettivamente un monopolio sulle vendite di annunci online.

L’Antitrust ha stabilito che Google ha riservato un trattamento preferenziale al proprio servizio di aste pubblicitarie AdX e alla piattaforma Doubleclick Ad Exchange, una piattaforma di aste in tempo reale. I clienti che cercavano di inserire annunci su siti Internet o app mobili utilizzando piattaforme rivali spesso hanno scoperto di pagare di piu’ rispetto a quelli che utilizzano entrambi i servizi di Google, raggruppati sotto il marchio Google Ad Manager. Google però non ha contestato i suoi risultati e si è impegnata a dei cambiamenti operativi, inclusa una migliore interoperabilità con fornitori di annunci di terze parti.

Per questo, ha precisato, l’Autorità l’importo della multa è stato ridotto. “La decisione di sanzionare Google ha un significato molto speciale perché è la prima decisione al mondo per indagare su processi algoritmici complessi”, ha detto Isabelle de Silva, presidente dell’Autorità della concorrenza francese. In questo senso, De Silva ha evidenziato che l’inchiesta ha rivelato i processi con cui Google, approfittando della sua considerevole dominanza nei server pubblicitari per siti e applicazioni, ha realizzato pratiche che hanno penalizzato la concorrenza nel mercato emergente della pubblicità online e hanno permesso alla multinazionale non solo di mantenere ma anche di aumentare la sua posizione dominante. “Questa sanzione e questi impegni ripristineranno un campo di gioco equo per tutti gli attori e la capacità degli editori di sfruttare al massimo i loro spazi pubblicitari”, ha aggiunto.

Gli impegni di Google sono validi per tre anni. Ma, anche se vincolanti solo in Francia, secondo il Wall Street Journal, potrebbe diventare un modello per come Google risolverà reclami simili da parte di editori e rivali di tecnologia pubblicitaria,altrove, portando a cambiamenti nel modo in cui Google gestisce il suo sistema in tutto il mondo.

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