“Gli spot politici rispettano le regole locali”: è questa la replica di Google all’esposto del Roskomnadzor, l’autorità delle telecomunicazioni russa, che l’ha accusata di diffondere annunci politici nei giorni di silenzio elettorale, in contrasto con le leggi nazionali. I contenuti diffusi potrebbero essere considerati, sostiene il regolatore, come “interferenza negli affari interni russi“.
Google non ha affermato né smentito l’operazione: “Sosteniamo gli annunci politici responsabili e ci aspettiamo che rispettino i requisiti legislativi locali, comprese le leggi sulle elezioni, i diritti elettorali e i periodi obbligatori di silenzio elettorale, di qualsiasi area geografica per cui tali annunci vengono creati”, ha fatto sapere la società in una nota.
Roskomnadzor ha dichiarato domenica di aver trovato annunci politici su Google (incluso YouTube) e Facebook nel periodo in cui si svolgevano le elezioni locali in Russia. L’authority aveva chiesto a Facebook e Google di vietare la pubblicazione di pubblicità politica durante le elezioni di domenica e del giorno precedente, in linea con la legge russa.
Facebook ha dichiarato che gli inserzionisti, e non la società stessa, sono responsabili del rispetto delle leggi elettorali locali.