L’inchiesta aperta dall’Unione europea contro Google per abuso di posizione dominante è ormai in dirittura d’arrivo. Aperta dall’Antitrust Ue cinque anni fa, l’indagine ha negli ultimi mesi registrato dei progressi, tanto da lasciar prevedere che possa concludersi prima del 2017. A sottolinearlo durante una visita a San Francisco è Guenther Oettinger, commissario europeo all’economia digitale. “E’ un’inchiesta difficile ma penso che non ci sia bisogno di altri anni, abbiamo avuto delle risposte da parte di Google a fine agosto e ora la commissaria Vestager e i servizi devono arrivare a una proposta legale: sono sicuro che non sarà nel 2017”.
Per ricostruire la vicenda, dopo anni trascorsi alla ricerca di una soluzione di conciliazione con Google, ad aprile ha l’Ue ha inviato una comunicazione di addebiti per presunto abuso di posizione dominante a Google sui mercati dei servizi generali di ricerca online. Google ha risposto a fine agosto e adesso l’Antitrust sta analizzando le controdeduzioni.
Secondo Bruxelles Google, che nella maggioranza degli Stati Ue detiene quote superiori al 90% nel mercato della ricerca su internet, favorisce “sistematicamente” il proprio prodotto per gli acquisti comparativi nelle pagine generali che mostrano i risultati delle ricerche. In via preliminare la Commissione ritiene che tale comportamento violi le norme antitrust Ue limitando la concorrenza e danneggiando i consumatori.
Ad aprile l’Antitrust aveva anche avviato formalmente un’indagine distinta sul comportamento di Google relativo al sistema operativo mobile Android per verificare se il gruppo ha concluso effettivamente accordi anticoncorrenziali o se abbia abusato di un’eventuale posizione dominante nel campo dei servizi operativi, applicazioni e servizi per i dispositivi mobili intelligenti.
I servizi per gli acquisti comparativi permettono ai consumatori di cercare prodotti su siti web raffrontando i prezzi applicati dai diversi venditori. Secondo l’accusa, Google favorisce sistematicamente il proprio prodotto per gli acquisti comparativi mettendo in primo piano sullo schermo “Google Shopping”. In tal modo “può deviare artificialmente il traffico da servizi di acquisto comparativo concorrenti e impedire loro di competere sul mercato”. In sostanza gli utenti non riescono sempre a vedere i risultati più rilevanti delle loro ricerche.
Per quanto concerne Android, dal 2005 lo sviluppo di questo sistema operativo mobile è controllato da Google. Trattandosi di un sistema open-source, può essere usato e sviluppato liberamente da chiunque. La maggior parte dei produttori di smartphone e di tablet usano il sistema operativo Android in combinazione con una serie di applicazioni e servizi proprietari di Google. Grazie ad accordi con Google ottengono il diritto di installarne le applicazioni sui loro dispositivi Android. L’Antitrust vuole verificare se è stato impedito lo sviluppo e l’accesso al mercato di sistemi operativi, applicazioni e servizi mobili concorrenti, a danno dei consumatori e delle società di sviluppo di servizi e prodotti innovativi.