IL CASO

Google rifà l’algoritmo mobile: brand storici e pmi rischiano l’oscuramento

BigG mette mano alla ricerca via tablet e smartphone per renderla “mobile friendly”. Ma secondo i primi test il nuovo sistema penalizzerebbe parecchie aziende

Pubblicato il 20 Apr 2015

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Cambia l’algoritmo di Google per le ricerche online da dispositivi mobili. Da domani verranno premiati i siti ‘mobile friendly’, ovvero quelli concepiti per funzionare al meglio anche cellulari e tablet, che si guadagneranno posizioni più alte rispetto agli altri che, invece, subiranno una sorta di declassamento.

Secondo molti analisti, la novità, annunciata sul blog aziendale a fine febbraio, potrebbe penalizzare molti piccoli business che non hanno siti ottimizzati per i dispositivi mobili, ma anche grandi marchi. Secondo un’analisi della società di marketing Somo, sarebbe molto ampia la porzione di web a retrocedere nelle ricerche. La società indica brand come Nintendo, Windows Phone, Versace, Next, American Apparel, Ryanair, Channel 4 e Kellogg’s UK, solo per citarne alcuni.

Il cambiamento, come scriveva Google sul suo blog a fine febbraio, punta ad aiutare gli utenti a trovare più contenuti interessanti e di qualità, ottimizzati per dispositivi come smartphone o tablet. L’azienda californiana ha anche messo a disposizione uno strumento online per verificare quanto un sito web sia ‘mobile friendly’, una sorta di test per scoprire se si passa l’esame del colosso californiano. L’ algoritmo inciderà solo sulle ricerche da dispositivi mobili, dunque non avrà impatto sulle ricerche da pc desktop o nei risultati di Google News.

La mossa è legata al cambiamento nell’ accesso al web certificato da più studi: quasi il 60% del traffico online – secondo dati comScore – arriva dai dispositivi mobili, percentuale destinata a sfiorare il 70% nel 2020. Tuttavia sono in molti a temere questo cambiamento: secondo la società di ricerca SumAll, il 67% delle prime cento compagnie per Fortune non è “mobile friendly”.

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