È iniziato tutto con una multa da 93 milioni di lire turche, pari a circa 14,3 milioni di euro, comminata a Google dall’antitrust di Ankara nel settembre del 2018 per sanzionare la violazione delle norme sulla competizione per la vendita degli smartphone in Turchia. E una scadenza: sei mesi di tempo per cambiare le cose e riequilibrare i meccanismi di competizione del mercato. In particolare, le modifiche agli accordi che Google ha con i partner commerciali in Turchia non sono accettabili secondo l’antitrust locale e inoltre non è possibile cambiare il motore di ricerca di default nei telefoni.
I sei mesi scadono adesso e, a seguito delle indiscrezioni filtrate grazie alla stampa locale per le pressioni che l’azienda californiana avrebbe esercitato sul ministro per il commercio turco, Google ha deciso che piuttosto non intende più fare business con i rivenditori turchi. L’azienda ha diffuso un comunicato in cui dichiara che l’azienda «ha informato i suoi partner commerciali che non saremo più in grado di lavorare con loro su nuovi telefoni Android che verranno rilasciati nel mercato turco».
Google ha rilasciato il comunicato dopo che il giornale locale Haberturk aveva pubblicato durante lo scorso fine settimana un articolo sulla “strategia politica” di Google. «I consumatori – continua la nota dell’azienda californiana – potranno continuare a comprare i modelli esistenti e saranno in grado di utilizzare i loro apparecchi e le applicazioni in maniera perfettamente normale. Gli altri servizi di Google non saranno toccati». L’azienda ha anche detto che sta lavorando con le autorità turche per risolvere il problema.
L’antitrust turco ha deciso una multa pari allo 0,05% del fatturato dell’azienda per ogni giorno di violazione di quanto stabilito, e che la sanzione continuerà fino a quando le richieste dell’antitrust non saranno esaudite. Google ha 60 giorni di tempo per fare appello.
L’antitrust turco aveva chiesto a Google di cambiare gli accordi di distribuzione del suo software per consentire ai consumatori di scegliere motori di ricerca differenti sul sistema operativo Android. La richiesta deriva da una causa intentata dal concorrente russo Yandex.
Haberturk ha diffuso una lettera di Google che l’azienda aveva inviato ai suoi partner commerciali turchi in cui fornisce i recapiti personali del ministro del commercio turco, a capo dell’autorità antitrust, e chiede che i partner facciano pressione su di lui per fargli cambiare la decisione.
A gennaio di quest’anno l’antitrust turco aveva detto che aveva aperto una investigazione per capire se Google aveva violato la legge sulla competizione con gli algoritmi che utilizza per la ricerca e per la targhettizzazione della pubblicità. L’indagine era stata avviata a seguito di un esposto in cui si diceva che Google aveva “abusato della sua posizione dominante e operato in maniera tale che le altre aziende fossero in difficoltà per poter competere».