Storico e inaspettato cambio ai vertici di Google. È di ieri
l’annuncio che dal prossimo 4 aprile, l’attuale Ceo Eric
Schdmidt passerà il timone in mano a Larry Page, co-fondatore del
motore di ricerca insieme a Sergey Brin. Schmidt rimarrà come
presidente esecutivo.
“Larry, Sergey e io abbiamo discusso a lungo come poter meglio
semplificare la nostra struttura manageriale per accelerare il
processo decisionale e durante le vacanze abbiamo concluso che
questo era il momento migliore per fare alcuni cambiamenti», ha
scritto Schmidt su Twitter, aggiungendo che “una supervisione
adulta (Schmidt era chiamato “l’ancora adulta per il mercato
ndr) giorno per giorno non è più necessaria: Larry fonderà la
visione di business con la tecnologia mentre io mi occuperò di
relazioni con clienti e relazioni d'affari di più ampio
respiro”.
"Eric ha condotto in maniera fantastica Google nell'ultimo
decennio – ha affermato Larry Page – , da lui ho imparato molto e i
suoi consigli saranno preziosissimi per questa mia nuova
avventura". "Larry è pronto – ha ribattuto Schmidt – e
sono lieto di poter continuare a lavorare ancora a lungo sia con
lui che con Sergey". Brin si dedicherà ai progetti strategici
e in particolare lavorerà a nuovi prodotti.
Dopo la notizia sono iniziate a rimbalzare in Rete ipotesi sul
perché di qusta decisione improvvisa. La prevalenza dei commenti
su blog e siti riferisce parla di uno Schmidt stanco delle
responsabilità del giorno per giorno, dopo dieci anni di guida del
gruppo e dopo averlo trasformato nel colosso che è diventato.
Dieci anni in cui Page avrebbe imparato a fare il top manager
all’ombra dell’attuale Ceo.
Dieci anni fa Page e Brin avevano bisogno di un professionista che
desse credibilità al loro progetto; ma forse – almeno stando a
ciò che è successo ieri – l’avevano pensata come una
soluzione ponte per per accompagnare la loro crescita
professionale.
Secondo gli analisti americani, che in queste ore fanno a gara per
provare a spiegare i motivi del passaggio di consegne, il ribaltone
ai vertici è una reazione alle pressione crescente di altri
colossi del Web, Facebook in prima linea. La "colpa" di
Google è stata quella di non essere riuscito a mettere in campio
una strategia efficace nel settore dei social network e le
difficoltà che sta incontrando Buzz ne è un esempio. Gartner
ricorda che "Facebook rappresenta per BigG la minaccia più
grande perché lo sfida apertamente sul settore più redditizio e
sensibile, quello della pubblicità".
38 anni, Lawrence Edward "Larry" Page su laurea in
Ingegneria informatica nel 1995 presso l’università del Michigan
dove ricopre la carica di presidente della sezione del Michigan
dell'Eta Kappa Nu, l'associazione nazionale dei migliori
ingegneri informatici ed elettronici. Nella primavera del 1995,
Larry incontra Sergey Brin durante un corso di orientamento per
nuovi studenti a Stanford, tra i due nasce un ottimo e proficuo
rapporto di collaborazione che li porterà, nel 1998, a fondare
Google.
Ancora ieri Google ha reso noti i dati finanziari. Il motore di
ricerca ha chiuso il quarto trimestre del 2010 con un utile netto
pari a 2,54 miliardi di dollari, pari a 7,81 dollari per azione, il
29 per cento sopra i livelli dell'analogo trimestre 2009.
L'Eps adjusted risulta di 8,75 dollari, oltre gli 8,08 dollari
del consensus. I ricavi sono cresciuti del 26% a 8,44 miliardi.
I siti che fanno capo a Google anno generato ricavi per 5,67
miliardi di dollari, pari al 67 per cento del totale e in crescita
del 28% rispetto all'analogo trimestre 2009. I ricavi fuori
dagli Stati Uniti sono pari al 52% del totale, percentuale stabile
rispetto a un anno prima. Patrick Pichette, chief financial officer
del gruppo, ha dichiarato che nel 2010 I ricavi della controllata
YouTube si sono raddoppiati.
Il 2010 si è chiuso con ricavi per 29,3 miliardi di dollari dai
23,6 del 2009, mentre l'utile netto è balzato da 6,52 a 8,5
miliardi. A fine 2010 risultano 24.400 i dipendenti a tempo pieno
di Google, oltre mille in più rispetto a quelli risultanti alla
fine del terzo trimestre 2010.