“Il negoziato è lungo e difficile, ma giovedì dovremmo finalmente sancire l’accordo tra governi su un primo pezzo: la possibilità per chi ha un abbonamento digitale di fruirlo all’estero. Poi toccherà al Parlamento europeo approvarlo, credo sarà in vigore nel 2017. Noi e Londra abbiamo spinto molto”. Lo afferma in un’intervista ad Affari e Finanza di Repubblica Sandro Gozi, sottosegretario agli Affari europei, sottolineando che a frenare erano stati “francesi spagnoli e portoghesi, molto preoccupati per gli effetti sull’industria creativa, a difesa dei diritti d’autore. Abbiamo lavorato a un compromesso che assicura a tutti una libera circolazione con i loro abbonamenti, ma con misure di verifica della residenza per evitare abusi”. Il tema è quello della portabilità all’estero degli abbonamenti a servizi online, come Netflix o Sky Go, che oggi non possono essere utilizzati al di là delle frontiere dello Stato in cui è stato stipulato il contratto.
Per l’autunno invece è prevista la proposta della commissione Ue per la legge sul Copyright: “È giusto affrontare le questioni fiscali a livello europeo, anche se richiedono l’unanimità – prosegue Gozi – Intanto abbiamo posto il tema dell’Iva sui prodotti digitali, che deve essere uniformata a quella sui beni materiali: oggi sui libri si paga il 4% e sugli e-book il 22. Vorremmo si arrivasse a una posizione comune anche sulla tassazione degli Over the top, altrimenti l’Italia introdurrà la sua digital tax”.
“Mercoledì inizieremo la fase di negoziato tra governi sulle misure a favore dell’e-commerce. Si tratta di un intervento strategico per le imprese italiane, perché eliminerà le barriere che rendono difficile vendere online in tutta Europa – annuncia il sottosegretario – Ma anche per i consumatori, perché agirà contro il ‘geoblocking’, cioè la discriminazione delle offerte commerciali sulla base di residenza o nazionalità. Vogliamo creare una lista specifica di quali restrizioni siano giustificate e a quali condizioni”.
“Gli interventi – spiega Gozi – devono semplificare, non complicare, per questo nel documento congiunto che giovedì presenteremo insieme al governo inglese raccomandiamo di valutare i loro costi per le imprese, specie le piccole. Ma ci sarà anche una revisione del regolamento sulla protezione dei consumatori, che rafforzerà gli strumenti di controllo: la Commissione lavorerà a stretto contatto con le Autorità dei vari Paesi”.
Quanto ai temi antitrust nei confronti degli Ott, “Il commissario Vestager sta facendo un lavoro importante – conclude Gozi – Una disciplina a monte è necessaria, ma prima bisogna aprire un dialogo con i soggetti interessati. Siamo aperti al confronto, ma crediamo che il tema vada affrontato dopo aver chiuso il pacchetto sul mercato unico digitale”