"Oggi il divario digitale italiano riguarda il 5,6% della popolazione: infatti 3,4 milioni di italiani dalla propria casa non possono navigare su internet veloce". Lo ha detto Massimo Vari, sottosegretario allo Sviluppo Economico, in Aula alla Camera durante l’esame di undici mozioni volte a favorire lo sviluppo delle reti a banda larga.
"Per questo – ha aggiuto Vari – sono stati finanziati interventi per accelerare il piano nazionale sulla banda larga per rispettare il primo obiettivo dell’agenda digitale europea e garantire al 100% dei cittadini entro il 2013 la connettività ad almeno 2 megabyte al secondo".
Via libera pressoché unanime della Camera alle undici mozioni dei gruppi parlamentari, tranne che su una parte di quella della Lega bocciata in conformità al parere contrario del governo, sulle iniziative per favorire lo sviluppo delle reti a banda larga. Il sottosegretario per lo Sviluppo economico, Massimo Vari, aveva dato parere favorevole sostanzialmente favorevole su tutti i documenti, limitando i pareri negativi ad alcuni impegni, e chiedendo alcune riformulazioni.
In base ai testi approvati, il governo viene tra l’altro impegnato: “ad intraprendere tutte le iniziative di carattere normativo per favorire, anche attraverso forme di incentivo fiscale, lo sviluppo delle reti fisse e mobili di nuova generazione (Ngn), allo scopo di ampliare la copertura territoriale dei servizi d’accesso a banda larga, di ridurre il divario digitale tra le diverse aree del Paese, in via prioritaria nei distretti industriali, e di migliorare la competitività e la produttività del sistema economico nazionale; a completare l’opera di semplificazione normativa e amministrativa per migliorare il quadro regolatorio, rendendo coerenti le disposizioni vigenti in materia, per incentivare gli investimenti e favorire, anche in questo settore, la piena concorrenza tra operatori di rete fissa e mobile”.
Lanzillotta (Api): Cabina di regia fissi il timing dell’Agenda Digitale
"Accogliendo la nostra mozione e quella degli altri gruppi sul tema della banda larga e l’agenda digitale, la Camera ha indicato le priorità per raggiungere gli obiettivi dell’Europa, in base ai quali, entro il 2020, non meno del 50% delle famiglie dovrebbero avere un collegamento ad internet superveloce e tutti i cittadini usufruire di una connessione a internet veloce a 30 mbps", scrive in una nota la deputata di Api Linda Lanzillotta.
"C’è stata – continua Lanzillotta – una totale convergenza delle forze politiche a sottolineare l’importanza che le reti Ngn rivestiranno per il futuro del paese. L’agenda digitale deve diventare ora una priorità per il governo e tradursi rapidamente in iniziative concrete".
"Per questo chiediamo che la Cabina per l’Agenda Digitale, recentemente istituita molto opportunamente dal governo, presenti presto un timing preciso degli interventi. Il Parlamento – conclude – dovrà monitorare le iniziative, perché l’agenda digitale rimanga al centro delle priorità strategiche per la crescita".
Enrico Letta (Pd): Bene il pacchetto Gentiloni
"Bene il pacchetto Gentiloni per l’agenda digitale. Sarebbe utile al Paese se il governo lo facesse proprio". Lo scrive su Twitter Enrico Letta, vicesegretario del Pd.
Lega: All’estero bandal larga, da noi matusa
"Il premier italiano ha 68 anni, la premier danese ne ha 44: loro giovani con la banda larga, noi matusa con la banda d’Affori (la storica banda milanese che suona da oltre 150 anni, ndr). Non mi stupisce che il Governo sia contrario alla nostra richiesta di una rete a banda larga aperta, efficiente, neutrale, economica e pronta alle evoluzioni future garantendo il libero mercato e la concorrenza nell’accesso dei servizi agli utenti". Così Davide Caparini, responsabile comunicazione per la Lega Nord commenta la bocciatura da parte dell’Aula della Camera di una parte della mozione del carroccio sulla banda larga.