Grandi manovre nel settore del dating online. Match Group, società che controlla Tinder online ma anche OkCupid e Match.com, ha infatti acquisito Hinge, uno dei maggiori concorrenti di Tinder. Il valore dell’operazione non è stato reso noto.
Hinge funziona diversamente rispetto a Tinder: invece di scegliere un potenziale partner solo da una foto, fornisce anche maggiori dettagli sulla persona che si vuole contattare. Ecco perché è scelta soprattutto da un’utenza femminile, quella che Match Group punta a “conquistare”.
Al momento Match ha acquisito il 51% di Hinge, ma con un’opzione per prendersi anche il rimanente 49% nei prossimi anni.
La mossa si spiega con la strategia di riposizionamento e rafforzamento messa in campo dopo che, a maggio, di Facebook ha annunciato un servizio di incontri. Il servizio sarà accessibile da una parte separata rispetto alla home e avrà una chat dedicata: in altre parole gli utenti gli utenti potranno creare un profilo ad hoc per il dating che sarà visibile solo a chi ha fatto la stessa scelta. I potenziali “abbinamenti” saranno raccomandati in base alle preferenze, alle cose in comune e agli amici comuni.
Il settore del dating online è in forte crescita. Secondo un sondaggio realizzato da Statistica oltre il 30% degli utenti statunitensi di internet tra i 19 e 29 anni utilizza attualmente siti o app di appuntamenti, mentre il 31% ammette di averlo già fatto in precedenza. E anche gli europei sembrano non essere da meno.
Secondo uno studio del Center for economics and business research,commissaionato da Meetic in 6 Paesi europei (Germania, Spagna, Gran Bretagna, Italia, Francia e Olanda), il giro d’affari delle attività legate agli incontri di nuovi partner sarebbe di quasi 26 miliardi di euro, buona parte dei quali riconducibili proprio alle app di dating online.
Statistica ha calcolato, per esempio, che nel 2016, le entrate globali di questi servizi fossero pari a 4,6 miliardi di dollari, con una stima di crescita solo negli States di circa 100 milioni di dollari all’anno fino al 2019. Si tratta però di cifre che variano da analisi ad analisi e mancano ancora numeri precisi.