VERSO FORUM PA 2017

Green revolution leva di efficienza, ma la PA italiana non è pronta

Nonostante l’obbligo normativo introdotto dal nuovo Codice degli Appalti sugli acquisti sostenibili, sono poche le amministrazioni che rispettano il vincolo. Servono campagne informative ad hoc

Pubblicato il 02 Mag 2017

F.Me

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Green procurement, l’Italia ha un primato europeo. Il nostro Paese infatti è il primo ad aver reso obbligatorio il “Green Public Procurement” (Gpp), attraverso l’inserimento nel nuovo Codice degli Appalti (Dlgs. 50/2016). Le Pubbliche amministrazioni sono obbligate da quasi un anno ad integrare nei documenti di gara i contenuti dei Cam (criteri ambientali minimi per tipologie di prodotto o servizio). Detto in altre parole se una stazione appaltante manca a questo obbligo è possibile per un’azienda far ricorso al TAR. Un grande passo avanti senz’altro, un passaggio normativo forte che però da solo non garantisce la rivoluzione green dei consumi pubblici che, lo ricordiamo, equivalgono a poco meno del 17% del Pil nazionale.

Il passaggio a un’economia sostenibile richiede un salto culturale forte. Da un lato è necessario dotare le pubbliche amministrazioni di competenze e strumenti adeguati, dall’altro ne va rafforzato il ruolo propulsivo e di sensibilizzazione rispetto alle scelte di consumo e produzione di cittadini e imprese, primi fra tutti i propri dipendenti.

Nell’attesa che ci si attrezzi per il monitoraggio sull’effettiva applicazione dei Cam e sulla relativa analisi dei 
benefici ambientali, FPA ha chiesto a un panel di circa 700 dipendenti pubblici (e 100 privati) di raccontarci quanto sono green le loro organizzazioni e quanto sono sostenibili le proprie scelte di consumo sul luogo di lavoro.

L’indagine sarà presentata a FORUM PA 2017 (Roma Convention Center “La Nuvola”, 23-25 maggio) Vediamo in anteprima cosa pensano i dipendenti pubblici delle loro organizzazioni.

SOSTENIBILITA: LA PA NON RAGGIUNGE LA SUFFICIENZA

In materia di “sostenibilità” la PA prende un bel “5-” dai propri impiegati. Sopra la media, ma comunque al di sotto della sufficienza, le Regioni con un 5,3. Proprio a queste ultime il PAN GPP, il Piano d’Azione per la sostenibilità dei consumi nel settore della Pubblica Amministrazione, assegna un ruolo strategico imponendo loro di includere gli appalti verdi e sostenibili nella normativa regionale e di settore e nei propri programmi di spesa. Dal report degli Stati Generali della Green Economy 2016 la situazione a livello regionale appare molto frammentata: 4 su 20 le regioni che hanno adottato un Piano GPP (Sardegna; Veneto; Puglia; Emilia Romagna); altre 3 ne hanno avviato l’elaborazione (Lazio, Sicilia, Friuli Venezia); per altre invece l’implementazione del GPP passa per atti d’indirizzo (Campania), delibere o leggi regionali (Toscana e Lombardia) ed altre ancora mettono in campo azioni di sensibilizzazione e formazione.

POLITICHE DI GPP: LA PA MUOVE I PRIMI PASSI

Secondo quanto previsto nelle linee guida europee e nazionali per gli enti pubblici che si avviano a definire una (robusta) strategia di GPP, ci sono una serie di step da seguire che vanno dalla formalizzazione di una politica degli acquisti verdi e sostenibili alla sua effettiva implementazione, ma che prevedono anche iniziative di formazione e sensibilizzazione e il monitoraggio degli appalti e dei loro effetti sull’ambiente e sull’economia green territoriale.

Secondo i dipendenti pubblici che hanno partecipato all’indagine di FPA (di cui il 15,4% lavora proprio nell’area acquisti) le PA stanno muovendo i primi passi verso la definizione di proprie politiche di GPP. Il 14,1% degli intervistati dichiara, infatti, che (secondo quanto in propria conoscenza) la propria amministrazione ha già introdotto i Cam nelle proprie procedure d’acquisto, per il 12,5% si è provveduto all’individuazione dei prodotti e servizi ai quali applicarli, mentre ancora molto poche sono le amministrazioni attrezzate al monitoraggio degli acquisti e soprattutto quelle che hanno definito chiaramente gli obiettivi e i target da raggiungere.

Quali tra i seguenti “step” ha già effettuato la tua organizzazione nel percorso di definizione della propria politica di acquisti green?

Val %

Ha introdotto criteri di sostenibilità nelle procedure di acquisto

14,1

Ha individuato prodotti e servizi ai quali applicare i criteri del Green Procurement

12,5

Ha già provveduto a formalizzare la politica degli acquisti sostenibili

9,3

Ha organizzato iniziative di informazione e formazione al personale su sostenibilità e/o acquisti verdi

9,3

Provvede al monitoraggio degli acquisti verdi effettuati

7,4

Ha definito chiaramente gli obiettivi e i target per i propri acquisti verdi

6,7

Fonte: Indagine FPA “pratiche di consumo sostenibile a lavoro”, 2017

È chiaro che questi numeri devono essere ben diversi per far sì che la “green revolution” abbia luogo nel nostro paese e sia trainata dalle Pubbliche amministrazioni. È proprio questa la ragione secondo la quale per il Panel dell’indagine di FPA una PA dovrebbe stabilire una propria strategia e dei propri obiettivi rispetto agli acquisti verdi.

IL GPP COME LEVA PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE

Nelle opinioni degli intervistati quella del GPP non è, infatti, un’occasione per risparmiare (5,5%), né solo uno strumento per diminuire l’impatto sull’ambiente dei consumi pubblici (34,4%), ma è soprattutto la miccia per dare impulso ad un’economia e ad una crescita sostenibile.

Perché una PA dovrebbe stabilire una propria strategia/obiettivi di Acquisti verdi?

Val. %

Risparmiare denaro

5,6

Diminuire l’impatto sull’ambiente

34,4

Dare impulso ad un’economia e ad una crescita sostenibile

56,8

Altro

3,3

Totale

100,0

Fonte: Indagine FPA “pratiche di consumo sostenibile a lavoro”, 2017

Ed è in ragione di questo obiettivo che il ruolo della PA non può essere ridotto a quello di “consumatore responsabile”, ma deve essere letto come propulsore di nuovi modi di consumare e produrre. Cosa c’è da fare?

Secondo i nostri 800 intervistati sarebbe cosa buona e giusta che, oltre a rispettare gli obblighi di legge, le PA mettessero in campo iniziative educative e di sensibilizzazione rispetto a tutto il personale (82,7%).

Secondo te un’Amministrazione Pubblica deve definire un programma di formazione e sensibilizzazione sui temi del Green Public Procurement rivolto a:

Val%

Gli amministratori

11,5

Il personale coinvolto nel processo di acquisto

5,8

Tutto il personale dell’ente

82,7

Totale

100,0

Fonte: Indagine FPA “pratiche di consumo sostenibile a lavoro”, 2017

Quanti sono i dipendenti pubblici? Sono ben 3.257.014: 14 occupati su 100 in Italia sono impiegati pubblici con le proprie abitudini di consumo nell’attività lavorativa quotidiana. Se le amministrazioni pubbliche saranno trainanti nel promuovere e incentivare i comportamenti sostenibili nei luoghi di lavoro, allora proprio dal settore pubblico verrà la “green revolution”.

Su www.forumpa2017.it il programma congressuale in continuo aggiornamento.

La partecipazione è libera e gratuita, è sufficiente accreditarsi alla Manifestazione e iscriversi on line ai singoli appuntamenti.

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