Groupon ha annunciato una trimestrale inferiore alle attese del mercato soprattutto a causa della debole performance nella divisione europea. Il sito specializzato nell’offerta quotidiana di sconti e promozioni ha chiuso il terzo trimestre del 2012 in rosso con perdite nette per 3 milioni di dollari.
Da luglio a settembre i ricavi di Groupon sono aumentati del 32% arrivando a circa 568,6 milioni di dollari, ma gli analisti sono rimasti parzialmente delusi perché avevano previsto ricavi per 590 milioni.
Per questo, dopo la diffusione dei dati della trimestrale avvenuta ieri sera, il titolo di Groupon è sceso oggi in Borsa. Peraltro gli investitori sembrano convinti già da tempo che il gruppo non sia esattamente sulla strada giusta: un anno fa la compagnia ha fatto il suo debutto in Borsa con un’Ipo (Initial public offering) che fissava a 20 dollari il prezzo di ogni azione, ma da allora è costantemente calato e sono perciò stati spazzati via, secondo i calcoli degli esperti, circa 11 miliardi di dollari di valore di mercato. Secondo Nathan Vardi, commentatore di “Forbes”, “l’azienda ha arrecato più danni di Zynga ai suoi investitori pubblici”.
Il punto debole resta l’Europa. I ricavi internazionali, Europa compresa, sono cresciuti del 3% arrivando a 277 milioni di dollari, mentre il solo Nord America è aumentato dell’80%, toccando i 292 milioni. Come ha tenuto a sottolineare l’amministratore delegato Andrew Mason in una conference call organizzata subito dopo la diffusione dei dati e mirata soprattutto a rassicurare Wall Street, “gli affari nell’America settentrionale, che è il nostro mercato più vecchio avendo ormai 4 anni, dimostra il potere e il potenziale del nostro modello di business”. Ha tuttavia ammesso che Groupon sta affrontando sfide impegnative in Europa, dovute alla crisi economica e al conseguente calo nelle vendite delle merci più costose.