Connettività, cloud, sicurezza. Per GTT, il gruppo che controlla una delle più grandi reti Ip Tier 1 al mondo e che nel 2018 ha acquisito l’europea Interoute, la missione è servire imprese e pubbliche amministrazioni che chiedono connettività veloce e sicura ovunque e per tutti i tipi di applicazioni nel cloud. Lo ribadisce Jesper Aagaard, presidente divisione Europa di GTT ed ex AD di Interoute Nordics e Olanda, che CorCom ha incontrato a Roma.
GTT ha progetti di espansione in Italia?
Siamo pronti ad allargare le risorse nella sede di Milano e a crescere per dare supporto ai nostri clienti, questo è da sempre il nostro obiettivo. Assumiamo anche in altre sedi europee, perché l’Europa è un mercato in forte espansione, il sud in particolare, che già rappresenta la fetta più larga del fatturato che produciamo nel vecchio continente. L’Italia, poi, è il nostro secondo maggior mercato europeo, grazie alla solida base industriale, e uno dei nostri maggiori hub mondiali, visto che il Mezzogiorno è snodo fondamentale per i cavi sottomarini e le connessioni Internet. L’Italia ha varato dei progetti strategici su fibra ottica, ultra-banda larga e 5G, ha in corso test 5G in diverse città e sta crescendo sul cloud, sia nel pubblico che nel privato: per GTT sono tutte buone notizie. Le imprese italiane hanno bisogno di connessioni globali e noi siamo pronti a crescere per far crescere l’industria italiana.
Oggi vi presentate col nome GTT, che ingloba Interoute. È un matrimonio riuscito?
GTT e Interoute rappresentano una combinazione ideale tra aziende con attività simili e che insieme raggiungono una vera dimensione globale. Interoute è un brand riconosciuto in tutta Europa, GTT è nata negli Stati Uniti ed è molto forte nelle Americhe. Questo è un grande vantaggio per le aziende europee, che spesso guardano agli Usa per internazionalizzarsi. Ma siamo presenti ovunque, dall’Australia alla Cina: la rete IP Tier 1 di GTT conta oltre 600 Punti di Presenza (PoP) distribuiti in tutto il mondo con rotte in fibra ridondanti e diversificate per un totale di 72.000 km e oltre 400 nodi collegati. Il nostro servizio Sd-Wan (software-defined networking in a wide area network) sfrutta la copertura globale di questa rete ed è fondamentale per le imprese per supportare strategie cloud-first, fare da ponte tra sistemi legacy e nuove tecnologie cloud, semplificare il supporto per il networking tra un numero crescente di uffici e sedi, garantire affidabilità e conformità.
A livello globale, GTT si è posta obiettivi molto ambiziosi. Prevedete una crescita senza soste della domanda di connettività?
Abbiamo indicato nell’ultimo report finanziario che intendiamo incrementare il fatturato del 50% in 5 anni, dai quasi 2 miliardi di euro del 2018 a 3 miliardi nel 2023. La richiesta di connettività che arriva dal mercato ci rende ottimisti: cloud computing, applicazioni mobili, IoT, servizi di e-government, 5G alimentano la domanda. Sono forze positive che fanno crescere i nostri clienti perché con la connettività veloce, facile, affidabile e sicura si globalizza il business. E ovunque sono i nostri clienti, lì ci sono connessioni GTT.
Tra tutte queste “forze positive” il cloud è la più importante?
È la tecnologia a cui guardano sempre più i le imprese e che spinge la domanda di capacità. L’ampiezza di banda è fondamentale per garantire l’esperienza utente e il funzionamento dei servizi online.
Anche le telco sono vostri clienti? O concorrenti?
In realtà sono entrambe le cose, clienti e competitor, ma i nostri valori caratterizzanti “Speed, Semplicity and Agility” sono quello che più ci differenzia da loro, oltre al fatto che noi operiamo solo nel mercato B2B. Molto spesso però siamo partner più che rivali, perché noi agiamo sulla connettività globale. Non ci interessa la presenza locale, il presidio dell’ultimo miglio: qui collaboriamo con gli operatori telecom nazionali. Questi a loro volta possono comprare capacità da noi, come avviene: circa un quarto dei clienti di GTT sono aziende delle Tlc. Tre quarti circa sono le imprese. In Italia, per esempio, ESA, Texa, Immobiliare.it, Segreteria per la Comunicazione Vaticano, Peuterey, Philips, Università Telematica G. Marconi.
Sei delle dieci più grandi aziende Global 500 e otto delle dieci più grandi aziende tecnologiche sono vostri clienti. Ma servite anche le Pmi.
Certo, serviamo imprese di tutte le dimensioni e tutti i settori. Ovviamente con una visione globale e oggi anche le Pmi devono essere globali, perché i loro clienti e utenti potenziali sono in tutto il mondo. Per raggiungerli ci vuole una tecnologia affidabile e veloce, che funziona e garantisce la user experience. E sicura. Le funzioni integrate di sicurezza di rete sono parte fondamentale dell’offerta di GTT.
È questo che vi distingue dai vostri competitor che forniscono connettività e reti IP?
La tecnologia ci differenzia, ma non solo. È l’agilità il marchio di fabbrica di GTT. La nostra caratteristica è di essere focalizzati. Rispetto ai concorrenti facciamo una cosa sola: siamo un fornitore di connettività su rete IP con backbone in fibra proprietario attivi nel segmento B2B. Ci vuole un provider veloce per servire clienti che hanno la velocità come obiettivo. Siamo pronti a crescere ancora, ma sempre restando concentrati sul nostro core business.
Avete nuove operazioni di M&A in vista?
Vogliamo innanzitutto crescere organicamente. Punteremo anche sull’M&A, ma sempre rispettando il focus sull’attività core e la capacità di essere agili. Troppe attività disparate rendono le aziende pesanti e lente. Teniamo gli occhi aperti sul mercato, anche in Europa e in Italia, certo. Ma se faremo acquisizioni punteremo solo su business facilmente integrabili con quello esistente: connettività e sicurezza. Manteniamo fermo il nostro motto: semplicità, velocità e agilità per connettere le persone e le organizzazioni in tutto il mondo ad ogni applicazione nel cloud.