Guarguaglini: “Nessuna visita della procura in Selex”

L’Ad di Finmeccanica smentisce la notizia sulle perquisizioni nella sede della società della holding. A Napoli gli interrogatori nell’ambito dell’inchiesta su presunti appalti truccati per il Centro di elaborazione dati della Polizia partenopea

Pubblicato il 31 Mag 2010

"Non c'è stata nessuna visita in Selex Sistemi Integrati.
La Procura ha dichiarato quello che ha dichiarato". Con queste
parole 'ad e presidente di Finmeccanica, Pierfrancesco
Guarguaglini, ha commentato le indagini sul riciclaggio e al
presunto coinvolgimento della società del gruppo Finmeccanica in
un filone d'inchiesta su fondi neri, a margine
dell'Assemblea di Bankitalia.

Intanto stamattina sono cominciati, negli uffici della Procura di
Napoli, gli interrogatori nell'ambito dell'inchiesta sugli
appalti per la sicurezza e in particolare per la realizzazione del
Cen, il centro elaborazione dati della polizia che doveva sorgere
nel parco di Capodimonte. Tre i testimoni convocati oggi dal
procuratore aggiunto Rosario Cantelmo e dai sostituti Vincenzo
D'Onofrio, Raffaello Falcone e Pierpaolo Filippelli; tra loro
c'e' anche il neo prefetto de L'Aquila, Giovanna
Iurato, fino a pochi giorni fa dirigente dell'ufficio del
Viminale che si occupa di logistica.

L'ipotesi al vaglio degli investigatori è che alcuni appalti
per migliorare la sicurezza a Napoli (costruzioni di caserme,
realizzazione di impianti per la videosorveglianza, trasferimento
del Cen dalla caserma di via Conte della Cerra a quella dismessa di
Capodimonte) siano stati aggiudicati in maniera illecita.
L'appalto per il Cen, per un ammontare di circa 37 milioni di
euro, fu aggiudicato ad un consorzio temporaneo di imprese guidato
da Elsag Datamat, società del gruppo Finmeccanica, ma non fu
attuato.

Le sedi di Elsag e di altre società del gruppo sono state
perquisite dalla Dia lo scorso 21 aprile. In quella circostanza
sono stati sequestrati documenti definiti dagli investigatori di
estremo interesse; proprio attraverso quei documenti i magistrati
sono risaliti alla Iurato, il cui marito è un dirigente di Elsag.
I dati relativi ad alcuni degli indagati, tra cui il manager
Francesco Subbioni, furono copiati illecitamente – secondo
l'accusa – dal sostituto commissario Giuseppe Savarese quando
questi era in servizio alla Dia, forse per farne merce di scambio.
La fuga di notizie, secondo i pm, ha danneggiato l'inchiesta.
Per quella vicenda, Savarese è ora a giudizio.

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