Facebook, Whatsapp, Instagram. Tutti nel mirino di Blackberry che accusa l’azienda guidata da Mark Zuckerberg di aver copiato la propria tecnologia per le applicazioni di messaggistica (Blackberry Messenger). Facebook respinge le accuse e promette battaglia.
Secondo Blackberry Facebook avrebbe “infranto la nostra proprietà intellettuale riguardo a innovazioni sul fronte sicurezza, interfaccia utente e alcune funzionalità di miglioramento della messaggistica”. Per cui – prosegue l’azienda nella denuncia depositata presso la Corte federale di Los Angeles, “dopo anni di dialogo abbiamo l’obbligo nei confronti dei nostri azionisti di assumere le appropriate misure legali”. Il contenzioso viene indicato dai media come parte della strategia del Ceo di Blackberry John Chen di drenare risorse per l’azienda ex dominatrice del mercato degli smartphone, nonostante un portavoce dell’azienda della Mora faccia notare che la mossa “non è centrale della nostra strategia”.
“Triste la mossa di Blackberry” controbatte Facebook: “è la mossa di una compagnia che ha abbandonato ogni sforzo di innovazione e si rivolge all’innovazione portata avanti dai concorrenti”.
Non è la prima volta che Blackberry intenta cause per violazione dei diritti d’autore al proprio patrimonio di oltre 40mila brevetti su sistemi operativi, infrastruttura di rete, acustica, messaggistica, sottosistemi automobilistici, sicurezza informatica e comunicazioni wireless.
Nel 2017 ha citato in giudizio Nokia accusandola di violazione di brevetti relativi alla tecnologia di comunicazione wireless 3G e 4G, un caso ancora aperto. Sempre nel 2017 Qualcomm ha pagato a BlackBerry 940 milioni di dollari per risolvere un arbitrato su pagamenti di royalty. A ottobre scorso l’azienda guidata da Chen ha annunciato un accordo riservato con Blu Products, un produttore di dispositivi mobili a basso costo in Florida, cui aveva fatto causa per violazione di brevetto.