Azione legale di Ericsson contro la concorrente sudcoreana Samsung: la società svedese ha annunciato di aver intentato una causa negli Stati Uniti per presunte violazioni degli impegni contrattuali. A rendere pubblica la notizia è stata una nota dell’azienda, la quale specifica anche che le motivazioni risiedono nelle violazioni dei negoziati in buona fede e nella concessione delle licenze dei brevetti.
In particolare, secondo Ericsson, Samsung avrebbe commesso delle violazioni degli obblighi Frand (fair, reasonable and non discriminatory). Secondo il comunicato diramato dalla società di Stoccolma, i pagamenti ritardati delle royalties per i periodi senza licenza e i potenziali costi di un contenzioso potrebbero influire sul reddito operativo di Ericsson per una somma pari a 1-1,5 miliardi di corone svedesi (circa 97-146 milioni di euro) a partire dal primo trimestre del 2021.
L’ultima causa risale al 2012
Dal canto suo, Samsung ha laconicamente risposto – tramite una portavoce – che “una volta ricevuto il reclamo, lo esamineremo e determineremo una risposta appropriata”.
L’ultima controversia sui diritti d’autore tra le due società risale al 2012, quando Ericsson ha intrapreso un’azione legale contro la società sudcoreana per presunte violazioni di brevetto. Ci sono voluti due anni per risolvere la questione, con Samsung che ha pagato alla società svedese 650 milioni di dollari insieme ad anni di royalty per porre fine alla battaglia.
Le azioni legali sui pagamenti delle royalty sono piuttosto comuni nel settore tecnologico. Samsung, ad esempio, è stata anche coinvolta in cause legali con Qualcomm e Apple su brevetti e pagamenti di royalty.
Per quanto riguarda il rapporto con Ericsson, Samsung ha firmato un accordo di licenza nel 2001 che copre i brevetti di telefoni e di rete, quindi ha rinnovato l’intesa nel 2007 e di nuovo nel 2014 dopo una battaglia legale lunga anni.
Crollo in Borsa per Ericsson
La reazione in Borsa alla notizia della causa legale, intanto, è un crollo del titolo svedese dell’8,2%, il calo più grande della società da marzo. “Un differimento di quasi la metà dei ricavi trimestrali sui diritti di proprietà intellettuale corrisponde a circa il 20-25% dell’Ebit trimestrale” sottolineano gli analisti e le cause in tribunale, secondo il gruppo rischiano di intaccare il suo reddito operativo fino a 1,5 miliardi di corone (178 milioni di dollari) nel prossimo trimestre.